Al-Baker, è già finita. La Roma "nelle mani" di Friedkin con buona pace di... D'Alema

Vivien Killilea/Getty Images
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Sono ore in cui le notizie sulla cessione della Roma si accavallano costantemente. Da un dilatamento dei tempi all'accelerata improvvisa con l'offerta scritta - e vincolante - di Dan Friedkin, salvo poi registrare l'inserimento quasi prepotente dell'imprenditore del Kuwait Fahad Al Baker, titolare della Winners International Trading (società che opera in diversi settori, tra cui energia e investimenti).

Vivien Killilea/Getty Images

Ma andiamo con ordine. Nella serata di ieri Friedkin aveva firmato i contratti preliminari per l'acquisizione del club giallorosso e attendeva solo la controfirma di James Pallotta. Ma l'attuale proprietario attendeva ancora notizie "arabe". O meglio, attendeva l'offerta vincolante da parte di Al-Baker. Un inserimento, quello del kuwaitiano, propiziato tra gli altri da Massimo D'Alema, noto politico di fede giallorossa che avrebbe recapitato la proposta di Al-Baker (più alta di circa 40 milioni rispetto a quella dell'imprenditore texano) attraverso un suo uomo di fiducia. Ma le già scarse possibilità del nuovo acquirente, sono scese definitivamente a zero.

La dead-line per presentare l'offerta è scaduta alle 11 di questa mattina: una proposta vincolante da parte di Al-Baker che non è arrivata e che non arriverà, come confermato anche dalla tv araba. Troppo poco il tempo a disposizione per un'operazione di questa portata. Perciò la strada, spianata, si dirige verso Houston, base operativa di Dan Friedkin. Che a sua volta ha fissato un'altra dead-line per venerdì, giorno in cui dovrà ricevere l'accordo preliminare controfirmato da Pallotta: ci siamo, la Roma sta (finalmente) per passare di mano.


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