AIA pronta a rivoluzionare il VAR: carriere divise tra arbitri e "varisti"
Nell'annata in corso il VAR ha subìto numerose critiche per il suo utilizzo difforme, con casi simili interpretati diversamente dall'arbitro in campo e da chi sta dietro il monitor. Motivo che sta spingendo il calcio italiano a rivoluzionarne l'utilizzo già a livello organizzativo.
Durante l'ultima riunione tra i direttori di gara, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha bacchettato l’atteggiamento dei varisti: “Se l’arbitro da Var si porta dietro l’atteggiamento che ha in campo sbaglia” ha detto in una parte del suo discorso, aggiungendo poi che "proprio per questo nascerà una squadra di soli varisti. Potranno essere trovati tra chi ha smesso o anche tra i più giovani che dimostrano di possedere le caratteristiche giuste. Vogliamo formare arbitri sul modello europeo. Falli fischiati, ammonizioni e rigori concessi siano in perfetta linea con la Champions League”.
Come conferma il Corriere della Sera, infatti, l'AIA è intenzionata a separare le carriere degli arbitri italiani creando un gruppo omogeneo di varisti. Al momento sono solo quattro ex arbitri (Mazzoleni, Banti, Nasca e Di Paolo) mentre a luglio sarà organizzato un corso di formazione per avere nuovi specializzati: sarà costituita una squadra di 10 elementi destinati solo al monitor.
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