Agnelli: "Positivo l'interesse dei fondi per l'industria calcio"

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli / Emilio Andreoli/Getty Images
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Andrea Agnelli, presidente della Juventus, oltre che dell'ECA (l'associazione dei club europei), ha rilasciato alcune dichiarazioni al webinar organizzato da News Tank Football "eThinkSport2021" sull'ingresso dei fondi di private equity nel mondo del calcio in un periodo di grossa contrazione dei ricavi e di crisi economica che dura da quasi un anno, sin dall'avvento dell'emergenza Coronavirus.

Agnelli con Paratici e Nedved
Agnelli con Paratici e Nedved / Chris Ricco/Getty Images

La privatizzazione delle competizioni, gestite direttamente o indirettamente dai club, come nel rugby, è un’opportunità per raccogliere più fondi e ricavi per i club” le parole del presidente Agnelli riportate da Calcioefinanza.it. Due gli esempi: da una parte la Lega Serie A che sta trattando con il fondo CVC per una nuova media company che possa gestire i diritti tv del campionato, dall'altra la trattativa di Suning con Bc Partners per l'Inter.

Marotta e Zhang, ad e presidente dell'Inter
Marotta e Zhang, ad e presidente dell'Inter / Emilio Andreoli/Getty Images

Agnelli ha poi spiegato anche come “nonostante lo scenario, l’interesse mostrato da financial firm e private equity è qualcosa di positivo, oltre ad evidenziare la necessità di liquidità dell’intero settore calcio per le conseguenze legate alla pandemia. Non investirebbero se non ci fosse un’opportunità nell’industria calcio. Non siamo in una posizione di aver un quadro completo sulle conseguenze, capiremo l’impatto solo alla fine di questa stagione. Ho visto lo studio Deloitte in cui si parla di stime pari a 2 miliardi, ma penso sia molto peggio di così, anche perché ormai ritengo che la stagione 2020/21 sarà interamente senza tifosi, credo sia estremamente difficile riaprire gli stadi. Secondo le stime dell’Eca, i danni saranno tra 6,5 e 8 miliardi, con 360 club che avranno bisogno di aumenti di capitali per complessivi 6 miliardi. E il colpo è stato pesante anche sul calciomercato, con spese scese di 2,6 miliardi da 6,5 a 3,9 miliardi”. “Il tutto senza considerare l’impatto anche sulle serie minori, sui posti di lavoro e su tutto il settore. Questo momento non riguarda solo l’industria del calcio, ma è tutta la società in generale che sta vivendo questa situazione” ha concluso.


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