L'agente allo Stadium e l'incompatibilità tecnica: il punto sul rinnovo Chiesa-Juve

Federico Chiesa
Federico Chiesa / Pier Marco Tacca/GettyImages
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Non è stata una partita da incorniciare per Federico Chiesa. A dirla tutta, i giorni no iniziano a essere un po' troppi, tant'è che la pazienza dei tifosi della Juventus si sta pian piano esaurendo. Ieri pomeriggio sono stati diversi infatti i i fischi piovuti dalle tribune al momento della sostituzione e, dal canto suo, lo stesso Chiesa ha abbandonato il campo con un'espressione cupa che è tutta un programma.

Tornano dunque d'attualità discorsi di natura tattica. A detta di molti, l'ex viola non può giocare da seconda punta ma dovrebbe tornare a fare l'ala sinistra in un tridente. Secondo La Gazzetta dello Sport, il suo calo potrebbe però essere riconducibile a una centralità nel progetto bianconero minata dall'ascesa di Kenan Yildiz.

Per ora sono tutte congetture. Quel che è certo è che Chiesa non è più lo stesso giocatore che ha segnato 4 gol nelle prime 5 giornate di campionato e che nel 2024 ha timbrato il cartellino solo una volta. Il suo morale è ai minimi storici da quando è a Torino. Ecco perché forse la presenza del suo agente, Fali Ramadani, sugli spalti dello Stadium avrebbe avuto lo scopo di rivitalizzarlo.

Naturalmente, il procuratore avrà anche avuto modo di sentire la dirigenza della Juve per parlare del rinnovo del suo assistito. Chiesa ha infatti il contratto in scadenza a giugno 2025 e, sempre secondo GdS, gli ultimi 90 giorni di stagione potrebbero essere decisivi per il suo futuro. Se non dovesse tornare decisivo, allora la Vecchia Signora potrebbe cederlo. In tal senso si spiegano i sondaggi dei bianconeri per Felipe Anderson e Albert Gudmundsson.

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