Adli: "Contento di essere al Milan, ho trovato una famiglia. Il numero? Non lo so"

Yacine Adli
Yacine Adli / ROMAIN PERROCHEAU/GettyImages
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Giornata di presentazioni in casa Milan, con il nuovo arrivato Yacine Adli protagonista in conferenza stampa.

Che impatto hai avuto con Milanello?
"Mi sono integrato molto bene, ho trovato una famiglia che lavora molto, tutti insieme, è un gruppo pronto nel quotidiano a lavorare per ottenere i risultati. Sono contento di essere qua".

Sei più centrocampista o trequartista?
"Sono pronto a mettermi in gioco in diversi ruoli, sempre nel centrocampo. Il mister mi ha provato in diversi ruoli, ma per me è importante giocare qualunque sia il ruolo".

Hai un idolo da seguire in maglia rossonera?
"Ho visto diverse partite del Milan della scorsa stagione, sono rimasto impressionato dalla forza del gruppo, soprattutto nelle ultime partite stagionali: la squadra è forte, molto compatta. Non ho giocatori particolari, ma mi sono allenato col figlio di Weah e lui mi ha detto di guardare come esempio Roberto Baggio perché da lui avrei potuto imparare molto e così ho fatto".

E c'è anche Zidane...
"Si parla di grandi nomi. Questi grandi campioni sono da osservare e da ammirare, ma senza pensare di riprodurre ciò che hanno fatto loro: sono irraggiungibili. Per me l'importante è lavorare e migliorarsi".

Che tipo di centrocampista sei?
"Sono un po' atipico, perché riesco a svolgere il ruolo in diverse posizioni. Tra le mie qualità migliori c'è l'ultimo passaggio, buona visione di gioco e so sempre trovare il mio spazio nelle varie situazioni di gioco. Ma sono qui per imparare e migliorarmi".

Come hai vissuto la scorsa stagione al Bordeaux sapendo di dover andare al Milan?
"Non è stato facile, ma sono stato molto concentrato per fare il meglio nella mia squadra. Nella mia testa avevo sempre il Milan per arrivare qui al massimo".

Come è stata questa prima settimana?
"Sono qui per adattarmi alla nuova situazione. Ho già parlato con qualche compagno di squadra".

Hai una fondazione benefica: sei soddisfatto di questo progetto?
"Mi sta molto a cuore, volevo farlo per la mia città natale per dare loro la possibilità di conoscere ciò che io ho avuto la possibilità di conoscere. I miei amici e la mia famiglia mi aiutano, me ne occupo personalmente".

Qual è il tuo obiettivo di squadra e personale?
"Sono stati molto bravi i miei compagni di squadra francesi. Arrivo con un'esperienza diversa, con tante ambizioni e in una squadra campione d'Italia".

A che punto sei con la lingua?
"(Risponde in italiano, ndr). Capisco tutto, ma per parlare è più difficile; spero che tra 2-3 mesi possa fare le interviste in italiano".

Hai già scelto il numero di maglia?
"Non lo so".

Hai visto il Milan l'anno scorso?
"Una squadra come il Milan non può che ambire ogni anno al titolo".

La Juve oggi ha ufficializzato Pogba. Vorresti ripercorrere il suo percorso qui in Italia?
"Pogba è un calciatore di altissimo livello, ha fatto un'ottima carriera. Ma credo sia più importante guardare a sé stessi, dando il massimo nel lavoro quotidiano".

Che differenza c'è tra il campionato italiano e quello francese?
"In Francia si gioca molto duramente, con tanto contrasto fisico, mentre in Italia ci si basa di più su qualità e tecnica. Ma io stesso dovrò conoscerlo giocando..."

Perché hai scelto il calcio e cosa ti porti dietro delle tue altre passioni?
"Il calcio domina la mia vita. Mi sveglio pensando al calcio e mi addormento pensando al calcio. Mangio calcio. Che sia il mio mestiere è la realizzazione di un sogno. Spero che il calcio possa darmi soddisfazioni".

Cosa ti provocherà emozione?
"Sono tanti momenti di grandi emozioni: la prima a San Siro in uno stadio mitico... Mi aspettano tante emozioni che sono pronto a vivere al massimo".

Chi è il tuo pianista preferito? Ti ispiri più a Chopin, Beethoven o Mozart nel calcio?
2Ho una grande passione per la musica da sempre. Ho una predilezione per Mozart. Soprannome Mozart? Solo per i capelli (ride, ndr)".

(TMW)


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