Addio alle agevolazioni del Decreto Crescita: quanto spenderanno in più i club italiani?

Con una circolare emessa nei giorni scorsi l'Agenzia delle Entrate ha momentaneamente sospeso il Decreto Crescita a causa della mancanza di un decreto attuativo che lo renda operativo e che renda ufficiale l'accesso ai suddetti bonus.

Ma che cos'è il Decreto Crescita? Si tratta di una norma di legge approvata dal Parlamento nel 2019 che consente alle aziende e ai privati di ottenere delle agevolazioni per coloro che si trasferiscono in Italia dall'estero e sono pagati e tassati nel nostro paese a patto di mantenere la residenza fiscale qui per almeno 2 anni. Con le agevolazioni fiscali del suddetto decreto si ha uno sconto pari al 50% sulla tassazione dello stipendio lordo di un lavoratore consentendo ad aziende e privati di risparmiare cifre importanti in termini di stipendi e tasse.

Il calcio italiano è una delle realtà che ha più usufruito del Decreto Crescita ma ora che il tutto è stato momentaneamente sospeso c'è il rischio di un cataclisma finanziario. Tenuto conto che le società di Serie A hanno iniziato ad utilizzare questo strumento già per i giocatori e gli allenatori arrivati in Italia nell'estate del 2019, le cifre che l'Agenzia delle Entrate sarà tenuta a richiedere sono multimilionarie: considerando le rose attuali, la società che ci rimetterebbe di più è l'Inter con 23.32 milioni di euro di differenza seguita dalla Juve a quota 21.37 milioni.

Più indietro le altre big con il Napoli che registra 8.62 milioni di euro di differenza, la Roma con 7.92 milioni ed il Milan con 7.05 milioni. Le cifre vanno poi allargate anche alla stagione 2019/20 per tutti quei giocatori ed allenatori che sono arrivati in Italia nel corso delle ultime due finestre di mercato e sforerà la soglia dei 100 milioni di euro tra tutti i club. Tutto a meno che il Governo non si adoperi alla realizzazione di un decreto attuativo urgente.

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