Addio 2020: le vittorie e gli eventi dell'anno appena concluso
Si fa ormai fatica a trovare aggettivi che definiscano l'anno appena concluso: 12 mesi che hanno completamente stravolto le nostre abitudini e scombussolato i piani di tutti gli appassionati di calcio, di sport e non. Già, perché alla vigilia di questo 2020 nella mente dei fan vi era solamente l'idea di godersi l'infinità di manifestazioni che quest'anno ci avrebbe regalato. Come sappiamo, purtroppo, le cose sono andate ben diversamente da come tutto il mondo si auspicasse.
Dopo la consueta sosta natalizia, a inizio gennaio i campionati riprendono regolarmente, tranne in Premier League dove, per tradizione, si gioca anche in periodo di festa: Liverpool e PSG, a metà stagione, godono di un vantaggio notevole sulle inseguitrici e sembrano già avere il rispettivo titolo nazionale in tasca. Storia diversa negli altri 3 top campionati europei, dove Real Madrid e Juventus sono tallonate da Barcellona ed Inter, mentre in Bundesliga il Bayern di Monaco si trova alle spalle del sorprendente Lipsia.
Da qui in poi, disastro totale. Più o meno da metà febbraio fanno il giro del mondo in pochissimo tempo le voci di un virus proveniente dalla Cina che si sta diffondendo in maniera incontrastata su tutto il panorama mondiale e i primi casi verificati mettono all'erta le autorità politiche e sanitarie di tutti i Paesi. Il mondo, inevitabilmente, è costretto a fermarsi e gioco-forza anche il calcio, che ha vissuto uno stop forzato delle competizioni solamente durante i due conflitti mondiali.
Francia e Olanda sono le prime a prendere una decisione nel bel mezzo di un caos senza precedenti: i campionati non riprenderanno, neanche quando si potrà tornare a una situazione di relativa normalità. La Ligue 1 è attribuita ai pluricampioni del PSG, che avevano dominato fino a quel momento, mentre l'Eredivisie non viene assegnata. Nel resto d'Europa si decide per la ripartenza dei calendari, con la collocazione della fase finale di Champions ed Europa League nel mese di agosto, a campionati terminati. E l'Europeo? L'evento più atteso dell'anno viene a malincuore riprogrammato nel 2021, con la formula inedita ma affascinante del torneo itinerante, disputato cioè in più Paesi del Vecchio Continente.
Il primo top campionato europeo a ripartire in sicurezza è la Bundesliga, con il derby della Ruhr tra Dortmund e Schalke vinto nettamente dai gialloneri: tra gli appassionati di tutto il mondo si respira un sentimento misto di euforia e nostalgia. Euforia per poter riassaporare il rettangolo verde dopo due mesi e mezzo; nostalgia, naturalmente, per via del divieto ai tifosi di accedere agli impianti. Un mese più tardi è la volta di Serie A, Premier e Liga. Insomma, ci si deve abituare a un calcio diverso e particolare, senza pubblico, ma è senz'altro un modo efficace per distrarre le persone dalle notizie terribili che caratterizzano questi mesi.
Nonostante le difficoltà legate a questa inedita situazione, con partite giocate quasi ogni tre giorni per sopperire allo stop forzato, i verdetti recitano più o meno ciò che ci si aspettava: Bayern, Liverpool, Real Madrid e Juventus, quattro corazzate, trionfano nelle rispettive rassegne nazionali. Prima della ripresa della Champions League, riprogrammata con la formula della final eight stile basket e senza dunque le consuete sfide andata-ritorno dai quarti in poi, si discute su quale sia la squadra favorita: partono avvantaggiate squadre come la Juventus, che hanno giocato per un mese abbondante senza sosta, le francesi, che non disputano una partita ufficiale da marzo, o squadre come Bayern e Barcellona, le quali hanno avuto tempo per ricaricare le batterie dopo aver concluso i loro campionati?
I dubbi e le incertezze vengono spazzati via man mano che la competizione procede: il Bayern alzerà al cielo la sesta coppa dalle grandi orecchie della sua storia asfaltando le avversarie (clamoroso il 2-8 rifilato al Camp Nou a Messi e compagni) e dimostrando di essere nettamente la squadra più forte, solida e completa. Inoltre, grazie alla vittoria del campionato e della Coppa nazionale, i bavaresi si aggiudicano per la seconda volta il triplete; impresa riuscita solamente al Barcellona (2009 e 2015) e all'Inter di Mourinho (2010).
Con la stessa formula delle final eight disputate in Germania dal 10 al 21 agosto, il Siviglia si aggiudica la quarta Europa League (ex Coppa UEFA) delle ultime sette edizione, la sesta in totale, battendo l'Inter per 3-2 in finale: sconfitta amara per la squadra di Antonio Conte che, dopo una cavalcata impeccabile dagli ottavi fino all'atto conclusivo, sperava di poter chiudere il decennio con un'altra impresa europea memorabile, come successo nel 2010.
A livello di Nazionali, è giusto sottolineare la crescita esponenziale della Nazionale Italiana di Roberto Mancini. Dopo la delusione più grande, probabilmente, della sua storia, ovvero la mancata qualificazione a Russia 2018, l'ex allenatore di Inter e Manchester City ha finalmente ridato entusiasmo a un ambiente profondamente depresso. Il suo progetto, fondato su principi di gioco ben visibili e affidato a giovani di qualità, sta dando i suoi frutti: gli Azzurri si sono qualificati per la final four di Nations League che si disputerà a ottobre e giocheranno il Campionato Europeo ambendo a un traguardo importante e ambizioso.
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