Acerbi si sbilancia sul suo futuro e lancia un ultimatum all'Inter

Francesco Acerbi
Francesco Acerbi / Nicolò Campo/GettyImages
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"Se avessi una testa normale come quella di adesso avrei giocato già a 18 anni in Serie A in una grande squadra. Non per vantarmi. Se non avessi avuto la malattia, a 29 anni giocavo con tutto il rispetto in Serie B e ora nemmeno più a calcio. Questo è garantito. Grazie a Dio questo mi ha dato la ripartenza e quindi posso solo dire grazie": sono queste le parole usate da Francesco Acerbi per ripercorrere la sua turbolenta carriera. Il difensore dell'Inter ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Dazn in cui si sofferma sugli obiettivi stagionali dei nerazzurri ed esprime un desiderio sul proprio futuro.

Il mese di aprile sarà decisivo per l'Inter Come lo puoi definire?
"Non vedo l'ora, anche se c'è un po' paura che ti mette però adrenalina nello stesso tempo. Sono partite da dentro o fuori. Ovviamente nello spogliatoio una chiacchierata ce la siamo fatta. C'è anche il campionato che però non ci fa stare tranquilli. Champions? Te la devi giocare. Il Benfica è fortissimo, però è alla nostra portata. Ce la possiamo giocare, è importante passare il turno".

Qual è la tua sensazione per il futuro? La tua speranza qual è?
"La speranza c'è nel rimanere all'Inter. Non so niente, non mi interessa nulla. Mi aspettano due mesi importanti, cerco di fare solo il mio meglio. Quello che succederà succederà. Mi trovo benissimo. Se dipendesse da me rimarrei qui senza problemi. Non aspetto però tanto, non voglio mettere fretta e la dirigenza lo sa".

Troppe critiche alla squadra?
"Penso sia giusto dire le cose positive, come la Supercoppa o i quarti di finale di Champions raggiunti. Puoi anche riuscire ad andare in semifinale. Sono tutte partite alla nostra portata. Bisogna dare i meriti che si dimenticano sempre, bisogna però guardare anche l'altra parte. Abbiamo avuto troppi alti e bassi in campionato. Sono onesto, potevamo avere 10, 11 o 12 punti in più in classifica".

Il gol di Kostic in Juventus-Inter?
"Viziato dalla mano. Hanno però vinto meritatamente, magari non facevano mai gol però erano più convinti ed equilibrati in campo. Questo episodio può essere uno stimolo per la Coppa Italia".

Il gol di testa contro il Parma?
"Ero in corsa, ce l'avevo sulla testa e l'ho colpita d'istinto. Abbiamo riso con Buffon".