Abraham in difficoltà: gli aspetti del calo vissuto dall'inglese

Abraham
Abraham / Paolo Bruno/GettyImages
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Ogni stagione è diversa. Anche i più grandi giocatori incappano in momenti, che possono durare un mese o una stagione intera, in cui tutto gira al contrario. Il discorso vale ancor di più per gli attaccanti. Essi infatti, rispetto alla propria prestazione, si trovano davanti ad un problema ben definito e spesso semplicistico: se fai gol giochi bene, se non fai gol non stai rendendo. Stesso (o simile) discorso vale per i portieri, in fin dei conti.

Ad ogni modo Tammy Abraham non ha ancora trovato il suo stato di forma ideale, quest'anno. In realtà, fisicamente sta bene, piccoli infortuni a parte. Ciò che sta mancando, appunto, è il gol. Due marcature in sette gare non sono i numeri ai quali ci aveva abituato lo scorso anno. Anche un certo Edin Dzeko alternò stagioni in cui segnava anche ad occhi chiusi, rispetto ad anni in cui il pallone non accennava ad entrare. Quali possono essere gli elementi su cui si poggia il momento no del prolifico inglese?

Tammy Abraham
Abraham contro l'Atalanta / Paolo Bruno/GettyImages

L'arrivo di Belotti

Il trasferimento del Gallo a Roma ha portato, probabilmente, un peso maggiore sulle spalle dell'inglese. Ad oggi Belotti non ha "scalzato" Abraham nel suo ruolo di titolare, ma sicuramente gli ha tolto un po' di minutaggio. E se, in ottica campionato e coppe ciò sarà con ogni probabilità un'arma a favore, è possibile che ad oggi, nella testa dell'inglese, a livello individuale non lo sia affatto. Anzi, forse un po' di serenità gli è stata tolta. Ma d'altronde se si vuol giocare in una squadra di un certo livello si è costretti a fare i conti con situazioni del genere, col rischio turn-over. E Tammy viene dal Chelsea. Troverà equilibrio, con ogni probabilità.

Il precampionato ed il pensiero del Mondiale

E' probabile che il precampionato non abbia aiutato, considerando che l'attaccante inglese non ha mai trovato il gol. Nella testa dei giocatori aspetti simili incidono in qualche modo: quel "feeling" con la porta non è qualcosa che si trova così facilmente e anche quel che accade in estate, in questo senso, conta.

E poi c'è il mondiale in Qatar. Che arriverà presto. Forse nell'ottica di un giocatore che tiene così tanto a giocare per la sua Nazionale, ma che non sta trovando la rete e in generale il suo stato di forma, un simile appuntamento (tra l'altro anche fuori dai normali schemi cronologici, giocandosi a dicembre) pesa tanto. E influenza le prestazioni. Basti pensare alla sfida contro l'Udinese, quando a vedere la partita si trovava il Ct dell'Inghilterra: Abraham non ha brillato in quel frangente.

Jose Mourinho, Tammy Abraham
Con Mourinho / Silvia Lore/GettyImages

Sicuramente ciò che conta, andando al nocciolo del problema, è la prestazione. Abraham non sta offrendo alla squadra ciò di cui è capace. Non è in dubbio il suo impegno in campo, ma è importante che l'inglese ritrovi una continuità che manca ormai dallo scorso anno, quando a fine campionato metteva in rete palloni pesantissimi, arrivando alla fine segnare 27 reti, tra campionato e coppa, rivelandosi (anche sorprendendo) un vero trascinatore.