Abodi sui nuovi impianti in Italia: "Lavoriamo con sei club di Serie A per nuovi stadi"

Andrea Abodi
Andrea Abodi / Emilio Andreoli/Getty Images
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Il tema legato agli stadi è molto attuale in Serie A. Ne ha parlato anche Andrea Abodi, presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, durante il web talk "L'industria del calcio nel post Covid" organizzato da formiche.net in collaborazione con la piattaforma Standard Football: "Siamo nella stessa condizione in cui è il Paese di fronte al Pnrr, cioè delle grandi opportunità che dobbiamo saper cogliere, avendo questa crisi messo obbligatoriamente di fronte alle nostre difficoltà strutturali e dovendo trovare delle condizioni per poter rilanciare e creare i presupposti di un nuovo sviluppo. Tenendo comunque conto che quello che ritroveremo non sarà la normalità che abbiamo abbandonato, ma una normalità di certo di altro segno. Che questa esperienza ci sia da esempio per non ripetere gli errori del passato".

Andrea Abodi
Andrea Abodi / Marco Rosi/Getty Images

"Stiamo lavorando con sei club di Serie A per nuovi stadi, progetti che nascono con il presupposto di aver elaborato un modello che è stato messo a patrimonio del sistema, e la banca ragiona appunto come sistema. Se Bologna e Cagliari sono in fase molto avanzata, se Genova sta riprendendo con vigore il progetto di riqualificazione di Marassi, se Verona fra qualche giorno avrà un’accelerazione significativa sul nuovo stadio, se Parma, se La Spezia, se Empoli – tutte realtà che seguiamo e con le quali collaboriamo – adottano questo modello non è solo un tema di 2-3 miliardi di risorse che si mobilitano, ma è un sistema che cresce nel suo complesso, ed è emulativo anche per le società di Serie B anche per la società di Serie C, con le quali stiamo lavorando. Un giorno in uno stadio inefficiente, inospitale, inaccessibile, improduttivo, costa molto di più del pro-rata della quota di finanziamento che viene concessa e che deve essere restituita di debito".

Queste le parole di Mauro Balata, presidente della Lega Serie B: "Non si capisce perché non si debba investire in un’infrastruttura che rappresenta la prospettiva della sopravvivenza. Il patrimonio sportivo immobiliare rappresenta per un club, tanto più se in Serie A, la possibilità di crescere e competere".


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