A undici metri dal sogno, la prima semifinale del Villarreal
Sueño de semis. Così la presentazione dei canali social del Villarreal che su Twitter e con la TV officiale del club seguono passo passo anche il viaggio dei tifosi a Monaco. 1500 i biglietti messi a disposizione e venduti per un evento storico che potrebbe concretizzarsi nel posizionamento più importante del club in Europa. Considerando che la popolazione di Villarreal conta poco più di 50.000 abitanti si tratta di numeri importanti per la piccola realtà del pais valenciano.
Il Villarreal si è trasformato negli ultimi venti anni di storia. Il XXI secolo ha visto crescere enormemente il club amarillo che dalla prima presenza in Liga, datata 1998-99, è riuscito a innalzare il suo livello posizionadosi quasi stabilmente nella prima metà della classifica e giocando più volte l'Europa. Il punto più alto raggiunto finora è senza dubbio il trionfo contro lo United nella finale di Europa League nella passata stagione, ma il sogno Champions League i tifosi lo hanno vissuto già 17 anni fa.
Se la stagione 1998-99 è storica perché è la prima in Liga, quella del 2003-04 può essere considerata come apripista di tre anni importanti. Conclusa con la vittoria della Coppa Intertoto il Villarreal inizia a disputare l'Europa che conta arrivando prima in semifinale e poi ai quarti di Coppa Uefa.
Sulla panchina amarilla siede Manuel Pellegrini che conclude la Liga con il miglior piazzamento della storia del Villarreal (3° posto) centrando per la prima volta la qualificazione in Champions League. La squadra è senza dubbio inferiore alle pretendenti e non ha le armi per arrivare in fondo. La stagione è quella del 2005-06 ed è il Villarreal di Calleja, oggi allenatore, di Marcos Senna, Tacchinardi e un giovane Santi Cazorla, ma soprattutto di Riquelme e Diego Forlan.
Il sorteggio non sorride agli spagnoli che si ritrovano in un girone di ferro con Manchester United, Benfica e Lille. Nessun problema per Pellegrini che non solo passa il girone, ma lo vince. Il tecnico, oggi del Betis, ne pareggia quattro e ne vince due per 1-0 lasciando fuori Ferguson e concludendo il gruppo in testa con 10 punti, 3 gol fatti uno solo subito in sei gare. Non si segna al submarino.
Almeno nella fase a gruppi, perché in quella a eliminazione diretta il Villarreal sfrutta al massimo la regola del gol trasferta. Agli ottavi c'è il Glasgow con cui pareggia per 2-2 in Scozia e 1-1 a La Ceramica passando grazie alla differenza reti. Ai quarti invece un'Italiana: l'Inter di Mancini. A San Siro Forlan porta in vantaggio gli spagnoli dopo un minuto, ma poi si deve arrendere al ribaltone di Adriano e Martins. In patria il risultato arriva in pieno stile submarino: 1-0 ancora con il terzino Arruabarrena che piega e lascia fuori l'Inter dei campioni. È semifinale, ancora per differenza reti.
Il dramma matura circa venti giorni dopo. L'ultimo ostacolo prima della finale si chiama Arsenal, l'undici di Wenger capace di eliminare Real Madrid e Juventus senza subire gol. A Londra finisce 1-0 per i gunners che puniscono Pellegrini grazie alla rete di Kolo Toure. A La Ceramica il risultato è inchiodato sullo 0-0, quando a tre minuti dal termine Jose Mari conquista un calcio di rigore. Riquelme va dal dischetto, ma Lehmann ma para distruggendo l'ipotesi tempi supplementari e una possibile, ancor più storica, finale di Champions League.
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