Serie A, idea: tagliare gli stipendi per evitare il disastro economico. L'AIC non chiude all'ipotesi

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La pandemia che sta attanagliando il nostro paese ha messo in ginocchio anche il mondo del calcio. Una vera e propria industria rischia di avere perdite davvero importanti se si dovesse arrivare alla drastica decisione di non riprendere il campionato.

​Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, nella giornata di ieri si è tenuta una riunione tra club, giocatori, e Lega dove le società di Serie A hanno prospettato ai calciatori l'eventualità di un taglio degli stipendi per fare la loro parte in un momento di crisi.

L'idea dei presidenti è quella di chiedere aiuto ai calciatori. Si stima che, se il campionato non si concludesse, le perdite possano aggirarsi attorno ai 720 milioni di euro. Le perdite sarebbero, invece, di 150-160 milioni (più altri 40-50 che la UEFA non darebbe ai club partecipanti alle coppe) se la stagione terminasse in ritardo e a porte chiuse.

Visto i possibili danni consistenti, le società hanno prospettato l'idea di operare dei tagli in termini di percentuale degli ingaggi. Se ne riparlerà ma dall'Assocalciatori non è arrivata una chiusura netta al dialogo.

Chiaramente, un taglio dello stipendio potrebbe portare alcuni calciatori di A a fare riflessioni sul loro futuro in Italia e questo non sarebbe un bene per il movimento. I numeri saranno trasmessi alla FIGC per chiedere un aiuto al governo sommando le richeste di B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti.

Ieri, il Consiglio dei ministri ha deciso per la sospensione dei versamenti (di ritenute, contributi previdenziali e assistenziali) fino al 31 maggio 2020, anche per le squadre di questa Serie A. I numeri totali degli stipendi annui dei calciatori sfiorano il miliardo e 360 milioni di euro, record storico in Serie A, con la sola ​Juventus che ne spende 300. La valutazione dei club di tagliare o ridurre i pagamenti previsti per il periodo di inattività o se concedere le ferie, sarebbe una mossa che conterebbe un totale di 230 milioni di stipendi totali netti da salvare.

Sull'argomento Marco Tardelli, candidato alla presidenza AIC, ha risposto così: «Non credo sia obbligatorio chiedere ai calciatori di decurtarsi lo stipendio e non è giusto imporlo, ma rinunciare a qualcosa potrebbe essere un segnale di vicinanza per i tifosi e per i cittadini che soffrono»


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