Il Governo mette in riga la Lega: salute al primo posto, 'porte chiuse' l'unico strumento utile

facebooktwitterreddit

​Tutto uguale ad una settimana fa. Con in più una Coppa Italia da recuperare, un campionato da cercare di salvare e una brutta figura della Lega Serie A che non si potrà mai cancellare. Giovedì scorso i vertici del calcio nazionale hanno prima deciso di fissare l’ultima giornata a porte chiuse (almeno nelle cosiddette “zone rosse” e in quelle a rischio per l’emergenza Coronavirus) per poi rinviarle al 13 maggio - e senza logica alcuna - in nome dello “spettacolo” e dell’immagine del nostro calcio. Con la salute posta in secondo piano: impensabile e inutile, come sottolineato da presidente dell’ Steven Zhang, spostare i match di 24 o 48 ore o di una settimana contando di avere il pubblico ed agendo in base a alla scadenza di un decreto che per quanto preventivo non fornisce comunque sicurezze sul mancato contagio.

Immagine della Serie A che esce ancora più ridicolizzata dopo il decreto emesso nella giornata di ieri dal Governo e che obbliga alla disputa delle partite senza pubblico in tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile. Si attende ancora l’ufficialità, ma nel weekend dovrebbero essere recuperate le sfide saltate nell’ultimo turno (compreso l’atteso Juventus-Inter) e a porte chiuse: era già stato deciso tutto giovedì scorso, ma la Lega ha poi preferito optare per inutili rinvii a catena last minute che hanno solo intasato i calendari.

Quando lo strumento degli stadi chiusi, per quanto doloroso, si è fin da subito elevato come unico disponibile per il regolare proseguimento del torneo.

Qual è il motivo di tutto questo caos e dei continui cambi di programma della Lega? Il presidente Paolo Dal Pino, colui che aveva proposto di recuperare Juve-Inter lunedì 2 marzo a porte aperte (N:B: il giorno dopo - martedì - il Prefetto di Torino ha vietato per ragioni di sicurezza Juventus-Milan di Coppa Italia nello stesso stadio, seguito poi dalla decisione del Governo fino al 3 aprile) dovrebbe prendersi le sue responsabilità e spiegare. Per poi dimettersi da un ruolo che - almeno da quanto raccontano i fatti - non sembra in grado di ricoprire. 

Segui 90min su FacebookInstagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della  e della Serie A!