Antonio Conte e la Champions League: un amore mai sbocciato
L'ha vinta da calciatore nella stagione 1995-96. L'ha sfiorata tre volte, sempre da calciatore, perdendo tre finali. E ora da allenatore la situazione non è tanto diversa. Ok, la sua esperienza da tecnico è ancora fresca e ha tutto il tempo per sollevarla una o più volte da qui al suo ritiro. Ma ad oggi tra Antonio Conte (allenatore) e la Champions League non c'è amore. E via con i giudizi: forse non è un allenatore adatto alle competizioni brevi, da dentro o fuori? Forse il suo 3-5-2 non è ideale a livello europeo?
I motivi possono essere molteplici. L'unica certezza sono i risultati ottenuti nelle quattro partecipazioni alla Champions League alla guida di Juventus, Chelsea e Inter. Fuori due volte alla fase a gironi, una volta agli ottavi e una volta ai quarti di finale. Con in mezzo una semifinale di Europa League (nell'anno in cui avrebbe potuto giocare la finale in casa, all'Allianz Stadium).
La prima esperienza non si scorda mai
La prima partecipazione alla Champions League da allenatore risale alla stagione 2012-13, da tecnico della Juventus, fresco vincitore della Serie A (il primo tricolore bianconero post Calciopoli). Esperienza più che positiva, terminata ai quarti di finale contro un super Bayern Monaco, che qualche mese più tardi vincerà la competizione. Eppure la partenza della fase a gironi non è stata delle più semplici: tre pareggi contro Chelsea, Shakhtar Donetsk e Nordsjælland che hanno fatto temere il peggio. Poi le roboanti vittorie nelle gare di ritorno contro Nordsjælland (4-0) e Chelsea (3-0), e quella di misura contro lo Shakhtar (1-0) che portò i bianconeri in testa al Gruppo E. Negli ottavi la Juventus si sbarazza facilmente della pratica Celtic con un totale di 5-0 tra andata e ritorno, ma ai quarti di finale non può far nulla contro il Bayern Monaco (sconfitta 4-0 tra andata e ritorno).
La disfatta turca e il sogno spezzato in Europa League
La seconda esperienza in Champions League è da dimenticare. Antonio Conte e la sua Juventus vengono eliminati nella fase a gironi (con Real Madrid, Galatasaray e Copenaghen). Dopo tre pareggi e una sconfitta nelle prime quattro gare, la Juventus vince contro il Copenaghen e si gioca l'accesso alla fase ad eliminazione contro il Galatasaray. La gara viene giocata su un campo ai limiti della praticabilità in Turchia, vinta dai padroni di casa che così sorpassano i bianconeri proprio nell'ultima giornata, costringendo la Juve al terzo posto e alla retrocessione in Europa League. In quest'ultima competizione la Juventus non va oltre la semifinale, mancando la finale (in programma a Torino, all'Allianz Stadium) a causa della sconfitta contro il Benfica.
L'avventura in Champions con il Chelsea
Dopo l'avventura alla Juventus e l'esperienza con la Nazionale Italiana, Antonio Conte vola a Londra nell'estate 2016. Per lui è pronta la panchina del Chelsea. Vince la Premier League al primo anno, conquistando quindi l'accesso alla Champions League per la stagione 2017-18. Il cammino in Europa con i Blues è brillante nella fase a gironi, superato senza troppi problemi nonostante la presenza di Roma e Atletico Madrid, oltre al Qarabag. Agli ottavi di finale però gli inglesi si ritrovano davanti il Barcellona: 1-1 allo Stamford Bridge e 3-0 (per gli spagnoli) al Camp Nou. Si chiude quindi agli ottavi di finale la terza esperienza di Conte in Champions League
L'ennesima delusione, questa volta con l'Inter
Arriva la chiamata dell'Inter nell'estate 2019. Questa volta non deve conquistarsi l'accesso in Champions League sul campo, avendo ereditato una squadra già qualificata alla fase a gironi della competizione. Ma l'esperienza si rivelerà negativa. In un girone di ferro composto da Barcellona, Borussia Dortmund e Slavia Praga, i nerazzurri non vanno oltre il terzo posto (con conseguente retrocessione in Europa League). Dopo il pareggio interno all'esordio contro lo Slavia Praga, arriva la sconfitta di misura a Barcellona (con tanti segnali positivi da parte della squadra). Seguono la vittoria interna contro il Borussia Dortmund e la sconfitta di misura (3-2) contro i tedeschi (i nerazzurri vincevano 2-0). In Repubblica Ceca contro lo Slavia Praga arriva una vittoria che mette l'Inter in una posizione di vantaggio nella lotta al secondo posto con il Dortmund. Ma a San Siro contro il Barcellona, i nerazzurri vengono sconfitti (nonostante la presenza di tanti giovani e seconde linee nella formazione blaugrana) e salutano la competizione (il Dortmund si libera, pur a fatica, della pratica Slavia Praga). La quarta avventura in Champions League di Conte si chiude con l'eliminazione nella fase a gironi.
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