Napoli, Milik-Ancelotti: il retroscena sulla panchina del polacco contro il Salisburgo
Quella di Arkadiusz Milik al non può essere considerata una parabola. Non fosse altro perchè è difficile giudicare un giocatore che, nei suoi anni partenopei, ha subito, e fatto vedere di tutto. Due, gravi, infortuni e conseguenti lunghe riabilitazioni, bellissimi gol realizzati ma altrettanti falliti. In poche parole o lo ami, o lo odi.
"Odio" è una parola un po' forte da usare, ma si avvicina più o meno al sentimento provato dall'attaccante polacco nella trasferta europea a Salisburgo. Oggi, con la Spal, tornerà in campo dal primo minuto, ma dire che l'esclusione in Champions non gli è andata giù è davvero un eufemismo. E La Gazzetta dello Sport, ha rivelato i retroscena di una panchina davvero inaspettata, dopo la decisiva doppietta rifilata al Verona nel turno di campionato precedente. Inaspettata anche dal presidente De Laurentiis, che nelle ore precedenti alla gara lo aveva dato come sicuro titolare.
Ancelotti, a Salisburgo, ha preferito schierare la coppia Mertens-Lozano: nulla da obiettare sul belga, vero trascinatore del Napoli, ma sul messicano sì. L'acquisto più costoso del mercato azzurro, dopo il gol all'esordio con la Juve, è entrato in un vortice d'anonimato preoccupante. La questione, in realtà, si è chiusa sul posto: Ancelotti ha spiegato a Milik i motivi dell'esclusione, ribadendogli come l'attaccante resti parte integrante del progetto, aspettandosi però continuità già nella trasferta in casa della Spal.
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