Fonseca sempre più in emergenza. Si vedrà mai la sua "vera" Roma?
Se si guardano le statistiche sugli infortuni occorsi alla Roma in una stagione cominciata da poco, si nota come entrare a Trigoria sia ormai diventato un atto di fede. Più passa il tempo, più Paulo Fonseca perde i pezzi. Prima Perotti, poi Under, Zappacosta, Pellegrini, Diawara, Dzeko (già tornato anche se a mezzo servizio) Cristante e Kalinic.
Una moria di infortunati senza precedenti nel panorama del calcio italiano. La Roma ha già provato a correre ai ripari cambiando lo staff medico/atletico e rifacendo i campi di Trigoria, dopo le lamentele sulla durezza ricevute da alcuni calciatori. Il primo campo, il B, è quasi pronto per essere "inaugurato", ma probabilmente dovrebbe prima essere benedetto, dal Papa o da qualunque altro esponente religioso. Tornando seri, Fonseca a centrocampo è nell'emergenza più nera possibile, visto il solo Veretout disponibile: la trasferta di Genova (sponda Samp) ha tolto di mezzo anche Cristante, il "preferito" del tecnico portoghese. Lo rivedremo nel 2020, dopo l'infortunio al tendine dell'adduttore. Ma le "belle" notizie non finiscono qui, perchè resterà fuori due mesi anche il vice Dzeko, l'unico: Kalinic, per lui una frattura alla testa del perone.
Il secondo tour de force dopo la sosta nazionali imporrebbe un turnover, naturale in tutte le squadre, ma impossibile per la Roma. L'allenatore giallorosso, da inizio campionato non ha mai potuto schierare la squadra tipo, quella istruita e provata nel ritiro di Trigoria (appunto).Fonseca, visto che con il Milan non avrà lo squalificato Kluivert, potrebbe pensare anche ad un3-5-2atipico: linea a tre con Mancini-Smalling-Fazio,Florenzi-Kolarov sulle fasce,Veretoutregista con Zaniolo e Pastore (con licenza di spostarsi sulla trequarti) ai suoi lati, Dzeko più Perotti (che almeno è rientrato). Sembra una delle poche vie percorribili in attesa dei ritorni di Under e Mkhitaryan.
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