David Suazo, la storia dell'honduregno a Cagliari: otto stagioni, 102 reti e un record

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Partiamo dai numeri: 102 reti in 275 presenze tra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Otto anni con la maglia del ​Cagliari: dall'esordio nella massima serie nell'autunno 1999 ai quattro anni in cadetteria fino al ritorno nel massimo campionato italiano dove ha superato il record di marcature in una singola stagione nella storia del Cagliari (22 reti nella stagione 2005-06), precedentemente in mano ad un certo Gigi Riva. Parliamo naturalmente di David Suazo, per gli amici - tifosi rossoblù - semplicemente King David.

Arrivato in Sardegna nell'estate 1999 su segnalazione di Oscar Tabarez (che rimase impressionato dal giocatore durante il Mondiale Under 20), ha vissuto a Cagliari gli anni più importanti e intensi della sua carriera. Da diamante grezzo a vero e proprio Re. In otto stagioni David Suazo ha avuto una crescita impressionante, per certi versi - almeno in parte - inaspettata. Sì, inutile negarlo. Inizialmente l'attaccante honduregno non sembrava in grado neanche di stoppare un pallone. Dalla sua parte però aveva una caratteristica eccezionale, unica in quel periodo in Italia: una velocità impressionante.

Talmente rapido da essere più veloce del pallone, così veloce da sfuggire alle telecamere. Una peculiarità che ha saputo sfruttare nel corso degli anni, integrandola a una crescita tecnica e tattica che ha portato David Suazo a diventare un vero e proprio pilastro della squadra rossoblù nel giro di poche stagioni.

L'isola felice di King David

Onore a Massimo Cellino, in quel periodo patron del Cagliari. L'ex presidente rossoblù prese sotto la sua ala protettiva il giovane David, facendo da scudo dalle critiche della stampa e dei tifosi nel primissimo periodo in rossoblù. Scoordinato, tecnicamente acerbo e tatticamente impresentabile: così si presentò l'honduregno in Sardegna. Arrivava dall'Olimpia, squadra del suo Paese. Un altro mondo, dal punto di vista culturale ma soprattutto calcistico.

Passo dopo passo, allenamento dopo allenamento, il diamante grezzo ha preso forma diventando una perla di rara bellezza. Al solo ricordo delle sue galoppate, delle sue corse inarrestabili e dei suoi gol pesanti, gli occhi diventano un pochino lucidi. E in Sardegna David Suazo ha trovato la sua isola felice. L'esordio in Serie A il 26 settembre 1999, il primo gol nella massima serie a maggio 2000 contro il Piacenza, con il Cagliari ormai già condannato alla retrocessione in Serie B.

I quattro anni nella serie cadetta. Il rischio di retrocedere in Serie C e il ritorno in Serie A nell'estate 2004 dopo un campionato di Serie B da protagonista assoluto concluso con 19 reti in 45 partite disputate. Seguono tre anni nella massima serie da trascinatore e capitano della squadra sarda. Nella stagione 2005-06 arriva la sua consacrazione con le 22 reti in campionato che gli permettono di prendersi il record di miglior marcatore in una singola stagione. Un anno più tardi arriva la decisione di mettere fine alla sua avventura al Cagliari per fare il salto di qualità e giocare le competizioni europee. Una scelta che non si rivelerà particolarmente azzeccata.

La scelta nerazzurra e il declino di David Suazo

Nell'estate 2007 Cellino si arrende alla volontà di David Suazo. L'honduregno si sfila la maglia del Cagliari e vola a Milano, firmando per l'Inter (dopo una breve contesa con il Milan). In nerazzurro però non trova la continuità avuta in Sardegna e fatica a sfruttare le sue caratteristiche contro squadre chiuse a riccio in difesa. Emergono così tutti i limiti del calciatore che in pochi anni si ritrova a vestire anche le maglie di Benfica, Genoa e Catania, senza mai trovare la stessa costanza avuta durante la sua avventura in terra sarda. 

Il retroscena nel finale di carriera

Nell'estate 2011, prima di trasferirsi al Catania, è stato ad un passo dal ritorno al Cagliari. Suazo si è allenato per diversi giorni con la squadra rossoblù, Cellino annunciò il grande ritorno, ma la firma non arrivò mai. L'attaccante honduregno venne cacciato dal ritiro e così svanì il sogno di vederlo chiudere la carriera con la maglia rossoblù. Di lì a poco si chiuse la carriera da calciatore di King David: un anno in Sicilia al Catania e nell'estate 2013 l'annuncio del ritiro dopo aver passato un anno da svincolato.

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