Le 4 idee della UEFA per salvare economicamente il calcio europeo
Di Marco Deiana
Il calcio è in crisi. La pandemia non ha fatto altro che accelerare e peggiorare la situazione economica del calcio europeo (e mondiale, oserei dire). I bilanci vanno a picco, chi si salva è grazie all'intervento dei generosi proprietari o grazie alle risorse conservate e accumulate negli scorsi anni. Ma diversi club sono alla ricerca della formula segreta per evitare il crollo totale. Ne è consapevole la UEFA, soprattutto dopo il tentativo di 15 top club europei di creare la Superlega per aumentare notevolmente i ricavi e salvare il sistema.
Cosa fare per salvare il calcio europeo? La UEFA è al lavoro per portare avanti una serie di nuove regole per permettere ai club di rimettere i conti in ordine e rimettere in sesto lo sport più seguito nel continente europeo.
Nella prima parte del mese di settembre a Nyon - così come riportato da La Repubblica - saranno in programma gli Stati Generali con la presenza di rappresentati delle leghe europee, delle federazioni, dei giocatori, degli allenatori e degli agenti. Non si esclude una rappresentanza anche per i tifosi. L'obiettivo è gettare le basi sul nuovo regolamento UEFA dal punto di vista economico, da ratificare entro l'inizio del 2022 in modo da far partire queste regole già dalla stagione 2022-23, naturalmente con almeno una stagione di transizione.
Le idee economiche della UEFA per salvare il calcio
- Tetto salariale
- Luxury Tax
- Limite al numero di giocatori in prestito
- Finanziamenti agevolati per i club in difficoltà
Il tetto salariale, conosciuto anche come salary cap, è uno degli obiettivi della UEFA. Si lavorerà con la commissione europea per evitare di mettere nero su bianco regole che non rispettano il diritto europeo. Ad oggi l'ipotesi è di un monte ingaggi non superiore al 60-70% degli introiti del club. La Luxury Tax servirà per evitare le spese pazze: si tratta di una tassa per chi spende troppo sul mercato, tassa che verrà versata in un fondo comune e poi distribuita ai club più virtuosi.
Tra le novità potrebbe esserci anche un limite al numero in prestito. L'obiettivo in questo caso è evitare rose da 40-50 giocatori con metà di questi ceduti a titolo provvisorio. L'idea è anche rallentare l'espansione delle multiproprietà. Ed infine i finanziamenti agevolati (cin una cifra totale dai 2 ai 6 miliardi di euro) per aiutare i club in questa nuova fase del calcio europeo.