36 anni dopo la Coppa del Mondo è dell'Argentina: il cammino dell'Albiceleste

Argentinians celebrate World Cup title in Buenos Aires
Argentinians celebrate World Cup title in Buenos Aires / Anadolu Agency/GettyImages
facebooktwitterreddit

L'Argentina riporta il Mondiale in patria dopo 36 anni dall'ultima volta. La Selecciòn di Diego Armando Maradona vinse la coppa nel 1986 e da allora la nazionale sudamericana ha sfiorato la terza stella in diverse circostanze, soprattutto nel 1990 e nel 2014, in entrambi i casi sconfitta dalla Germania in finale.

La partita di domenica sera ha messo il punto finale sulla Coppa del Mondo 2022 che, per quanto criticata (dal periodo dell'anno all'organizzazione) ci ha offerto un ottimo spettacolo sportivo. Abbiamo vissuto il sogno del Marocco, arrivato quarto al termine del torneo, passando per il Portogallo di Cristiano Ronaldo fermato ai quarti di finale, senza dimenticare il Brasile di Neymar eliminato ai calci di rigore dalla Croazia sempre ai quarti di finale. Un mese intero di partite, culminate nel match di chiusura del Losail Stadium di Doha.

Come è andata la partita tra Argentina e Francia

La finale del Mondiale 2022 si è giocata su ritmi altissimi da parte dell'Argentina, soprattutto nella prima frazione di gioco. Pressing alto e costruzione del gioco rapido hanno permesso all'Albiceleste di portarsi sul parziale di 2-0 al termine del primo tempo.

Nella ripresa cambia la musica. L'Argentina ha dovuto abbassare il suo ritmo di gioco e la Francia - lentamente - ha preso campo, cambiando l'inerzia della partita. La svolta arriva a dieci minuti dalla fine della partita quando Mbappé trasforma prima un calcio di rigore e poi realizza la doppietta un minuto più tardi con una conclusione al volo. Incubo per i sudamericani. Nei minuti finali dei 90' di gioco regolamentari si sono viste occasioni da gol da entrambe le parti. E lo stesso copione si ripete anche nei tempi supplementari, dove arrivano altri due gol. A realizzarli sempre Messi e Mbappé: prima è l'argentino ad illudere il suo pubblico, poi il francese strozza l'urlo di gioia dei sudamericani concludendo a rete un altro calcio di rigore. 3-3 al termine dei 120' di gioco. Nella lotteria dei calci di rigore gli argentini sono più freddi: i francesi sbagliano due penalty e Montiel realizza quello decisivo che assegna la vittoria all'Argentina.

Il cammino argentino nel Mondiale 2022

L'Argentina si è presentata in Qatar per il Mondiale 2022 come una delle favorite alla vittoria finale. L'ultimo Mondiale di Leo Messi, la solita passione del popolo argentino e una rosa di grande valore, la stessa - più o meno - che ha vinto la Copa America poco più di un anno fa. Ma l'esordio contro l'Arabia Saudita è una doccia gelata per la Selecciòn: una sconfitta pesante, in rimonta, che mette in dubbio la forza della squadra. I match contro Polonia e Messico confermano debolezze e difficoltà dell'Argentina, ma arrivano sei punti (grazie a Messi, che si mette la squadra sulle spalle) e la qualificazione agli ottavi da prima della classe del Gruppo C.

Con alcuni cambi tattici e l'inserimento di Enzo Fernandez, che dà maggiore equilibrio alla squadra, e la titolarità di Julian Alvarez a discapito di Lautaro Martinez (non al top per problemi alla caviglia, ma decisivo quando chiamato in causa durante i match), il commissario tecnico Scaloni rivoluzione la sua Argentina e dalla fase ad eliminazione diretta esce fuori tutto il talento della rosa Albiceleste.

Arrivano infatti le vittorie convincenti contro l'Australia, l'Olanda (seppur ai calci di rigore) e contro la Croazia (con un netto 3-0), la stessa nazionale di Brozovic, Perisic e Kovacic che eliminò il Brasile ai quarti di finale. La prova del nove è la finalissima contro la Francia, vinta dominando per gran parte della partita e riuscendo a superare anche i momenti più critici dal punto di vista emotivo.

Probabilmente il cammino dell'Argentina non è stato dei più complicati, anche se la sconfitta contro l'Arabia Saudita è una conferma sulle difficoltà di un Mondiale, indipendentemente dalla qualità dell'avversario di turno. Di fatto superando i campioni in carica della Francia, nonché i favoriti del torneo (per qualità e profondità della rosa), hanno meritato ampiamente di vincere la Coppa del Mondo, nonostante un avversario come Mbappé, autore di una tripletta in una finale Mondiale, evento più unico che raro.