1987, nasce "il Milan degli olandesi"

Frank Rijkaard, Marco Van Basten, Ruud Guullit
Frank Rijkaard, Marco Van Basten, Ruud Guullit / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Nella storia del calcio sono tante (o poche, dipende dai punti di vista) le squadre che ha segnato le diverse "ere". Il Barcellona di Johann Cruyff o Pep Guardiola, il Manchester United di Sir Alex Ferguson, solo per citarne qualcuna. Ma ce n'è un'altra che riguarda il nostro Paese da vicino: "il Milan degli olandesi".

Una squadra che nasce nel periodo più buio dei rossoneri. Quello che nei primi mesi del 1980 vede il Milan dilaniato dallo scandalo Totonero che spedisce il club per la prima volta nella sua storia in Serie B, a cui è seguito l'immediato ritorno nel massimo campionato con una nuova retrocessione, stavolta sul campo.

Silvio Berlusconi e Nils Liedholm
Silvio Berlusconi e Nils Liedholm /

Poi, però, un bel giorno del febbraio 1986, arriva alla guida del club Silvio Berlusconi. Nessuno sa che grazie a lui il Milan diventerà una delle squadre più vincenti della storia. Il neo presidente, in un paio d'anni, ripiana le casse del club ed ha la geniale intuizione di chiamare in panchina Arrigo Sacchi, un tecnico che farà scuola.

Ruud Gullit e Marco Van Basten
Ruud Gullit e Marco Van Basten / Alessandro Sabattini/Getty Images

L'ossatura "arancione" comincerà a prendere forma nel 1987, quando il Milan acquista l'attaccante Marco Van Basten per quasi 2 miliardi di lire dall'Ajax, con cui aveva messo a segno "solo" 128 reti. Ma Berlusconi non si ferma e acquista un altro olandese, spendendo una cifra clamorosa per l'epoca: sono serviti ben 13,5 miliardi di lire per prelevare dal PSV Eindhoven il centrocampista (molto) offensivo Ruud Gullit. Un calciatore fortissimo che farà parlare di sé anche per il suo look, con quelle iconiche treccine imitate da tanti. Il trio orange venne completato l'estate seguente da un altro centrocampista scovato nel Real Saragozza e pagato 5,8 miliardi di lire: Frank Rijkaard.

Frank Rijkaard e Arrigo Sacchi
Frank Rijkaard e Arrigo Sacchi / Alessandro Sabattini/Getty Images

Guidati da Arrigo Sacchi rivoluzionarono il calcio italiano, quasi tutto votato al catenaccio e al contropiede: Galli, Tassotti, Baresi, Costacurta, Maldini, Rijkaard, Ancelotti, Donadoni, Evani, Gullit, Van Basten. Questo l'undici del Milan che vinse tutto quello che c'era da vincere grazie ai muscoli e la corsa di Gullit, la manovra guidata da Rijkaard e poi i gol di Van Basten, il Cigno di Utrecht che ha lasciato il calcio troppo presto per i problemi alla caviglia (che oggi sarebbero stati risolvibilissimi).

Ah, e oltre alle 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e le 2 Supercoppe europee, come se non bastasse, nel 1988 i Tre Moschettieri rossoneri regalarono alla Nazionale olandese l'unica affermazione della sua storia: l'Europeo vinto con l'iconico gol di Van Basten nella finale contro la Russia (allora URSS) da posizione impossibile. Un trio che chiuderà l'esperienza con il Milan tra il 1993 e il 1995, ma lascerà un ricordo indelebile per i tifosi milanisti (e d'invidia per gli altri).


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