Pioli troverà una Fiorentina già pronta? L'insolita estate senza esigenze last-minute

Stefano Pioli e la Fiorentina, un nuovo capitolo di una vecchia storia che deve ancora diventare ufficiale ma che - evidentemente - è già una certezza a livello ufficioso, un ritorno preparato già da tempo. Il prossimo tecnico viola, del resto, si è già mosso contattando i calciatori del gruppo e ha già dato i propri input a Pradè e Goretti per quanto riguarda il mercato. Non è un caso che i viola si siano già mossi concretizzando tre colpi, uno ancora da ufficializzare: Viti e Fazzini sono già viola, Dzeko lo diventerà presto (ma ha già visitato il Viola Park e sostenuto le visite da tempo).
Proprio pensando al mercato si sottolinea un'eccezione virtuosa rispetto al passato del club viola, un discorso di programmazione piuttosto inedito anche pensando a sessioni vissute in passato da Pradè, all'insegna delle rivoluzioni e dei colpi messi a segno in extremis. Anche la scorsa sessione, quella del passaggio dal ciclo Italiano alla breve esperienza con Palladino, ha visto Pradè vivere un'estate movimentata fino alla fine: basti pensare che Bove, Adli e Cataldi sono arrivati tutti alla fine di agosto, nell'arco di due giorni.
Ritiro senza rivoluzioni: nuova prospettiva
Una situazione che sembra lontana da quella che si prospetta da qui all'inizio della prossima stagione: Pioli potrà iniziare il ritiro al Viola Park contando su una rosa che - sulla carta - appare completa. Il vice-Kean ora c'è ed è di lusso, trattandosi di Edin Dzeko, a metà campo è arrivato Fazzini e Fagioli è stato riscattato, con Mandragora, Richardson, Ndour e Bianco come altre opzioni. In difesa la situazione è già definita e non ci sono lacune particolari, c'è anzi abbondanza dopo l'arrivo di Viti, e sulle fasce Dodò-Gosens rappresentano due certezze (con Fortini e Parisi come alternative).
Al netto di ciò che accadrà sul mercato, dunque, Pioli potrà affrontare la prima fase del ritiro già con un nucleo squadra definito e coerente (soprattutto confermando il 3-5-2). Diverso sarebbe il discorso volendo passare al 4-2-3-1: in quel caso servirebbero investimenti sulle ali. Va da sé che la posizione di Kean e di Dodò rappresenti oggi l'incognita principale a questo punto: la conferma di entrambi rappresenterebbe un ulteriore timbro su un'estate insolitamente priva di rivoluzioni.
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