Peso del gruppo, abbondanza in avanti e nessun caso Lautaro: Chivu verso Inter-Kairat

Dopo il successo ottenuto in extremis a Verona l'Inter torna in campo in Champions League, per la quarta giornata della principale competizione europea, e cerca punti importanti per dare continuità ai risultati ottenuti fin qui (tre vittorie e nessun gol subito). Cristian Chivu, tecnico nerazzurro, ha parlato alla vigilia della sfida contro la formazione kazaka del Kairat Almaty. Questo quanto affermato dall'allenatore:
Voci sul calendario facile: "Non ascolto gli altri, so che domani ci aspetterà una gara importante. Non sarà semplice perché è la Champions e vincere non è mai scontato più che in campionato, contro squadre che hanno vinto i loro tornei interni. Hanno superato quattro turni preliminari, nessuna partita è semplice; se qualcuno vuole dirlo è libero di farlo, ma noi non abbiamo mai mancato di rispetto a nessuno perché sappiamo quanto è difficile giocare questa competizione e arrivare quasi fino in fondo" riporta FcInterNews.
Dove migliorare: "Possiamo sempre migliorare e stiamo lavorando per questo. Stiamo lavorando per dare continuità a quello che di buono abbiamo fatto, accettare che bisogna reagire quando si cade e poi avere continuità sapendo che arriveranno momenti dove saremo di nuovo dentro una tempesta. Il calcio e la vita sono così, ma ho a che fare con ragazzi responsabili e maturi. Mi fa piacere sentire le risposte di Carlos alle vostre domande; avete provato a metterlo in difficoltà ma è un ragazzo maturo che sa dove vuole arrivare. Vogliamo costruire un gruppo unito come lo è sempre stato, mantenendo la consapevolezza che gli anni e le stagioni sono pieni di insidie e va mantenuta la testa alta quando arriva la tempesta per godersi il sole".
Scelte in attacco: "Domani tutti gli attaccanti sono a disposizione. Poi non penso mai a risparmiare qualcuno per la prossima partita, tutti i 22 possono essere 'titolari' come li chiamate voi, per me sono importanti anche i 4-5 che entrano dopo perché possono cambiare l'inerzia della partita come a Verona dove i tre cambi hanno portato qualche energia in più. Ciò non vuol dire che chi era in campo non stava facendo bene, ma serviva nuova energia. Per Lautaro non serve creare casi, se non segna un attaccante segnano centrocampisti o difensori. Abbiamo segnato più gol di tutti, anche se qualcuno tira in ballo i gol subiti. A volte poi preferisco vincere 4-3 piuttosto che 1-0".
Acerbi e De Vrij: "Per me la teoria non esiste, esiste il campo. Ho sei giocatori, compreso Matteo Darmian e questo signore a sinistra che può fare bene quel ruolo. Se magari metto lui centrale fa fatica, ma per tutti gli altri, se cambio ruolo da terzo a centrale, non cambia niente. Interpretare quella difesa a tre è semplice, perché sono tutti bravi, gran palleggiatori, alti e strutturali che sanno colpire di testa. Qualcuno è più veloce dell'altro e questo influisce sulle scelte, ma le mie scelte sono fatte per il bene della squadra".
Su che basi sceglie: "Mi prendo la responsabilità di quello che faccio così non metto in difficoltà nessuno. Stiamo cercando la polemica perché qualcuno non gioca però io scelgo un giocatore se può aiutare la squadra o in base all'avversario. I ragazzi lavorano sempre bene, non si tirano mai indietro. Ci sono alti e bassi, qualcuno è incazzato perché non ha giocato quanto si aspettava. Ma le mie scelte sono ragionate, cerco sempre di accontentare tutti senza creare squilibri difensivi. Poi è vero che abbiamo preso 12 gol, mi prendo la responsabilità ma sette sono arrivati in due partite dove si poteva fare meglio dal punto di vista mentale".
Su Josep Martinez: "Ho parlato di lui coi vostri colleghi prima dell'ultima partita, per noi è importante integrarlo nel gruppo e stargli vicino perché vive un momento non semplice che non auguro a nessuno. È una cosa più delicata di quanto qualcuno può pensare, aspetto le indagini ma a quanto pare lui non ha colpe. Però una persona non c'è più e questo rimarrà sulla coscienza. Sta a noi stargli vicino e supportarlo e a lui capire che questa è la vita; bisogna superare determinati momenti anche se non è semplice".
Cercare equilibrio: "La prima regola è saper perdere, nasce tutto da quello. Se non sai perdere non sai vincere. Ho a che fare con dei professionisti che hanno ambizioni personali e rispettano lo stemma sul petto, senza pensare al nome sulla schiena. Sono cose importanti, lasciare l'ego da parte e capire l'importanza dei sogni di gruppo, società e tifosi riusciamo a capire che la perfezione non esiste, la tempesta arriva sempre e bisogna rimanere a schiena dritta continuando il lavoro per inseguire il sogno. Magari fuori qualcuno non accetta la sconfitta come si deve perché pensano sia facile, si giudicano i giocatori in base a tanti criteri che non hanno a che fare la realtà. I miei sono uomini veri, che mettono la faccia nel bene e nel male. Seguono solo quello che hanno sempre sognato da bambini, Carlos ha detto che vuole arrivare al Mondiale e vuole vincere. Questi sono i campioni che dobbiamo prendere come esempio, se prendiamo qualcos'altro il futuro non è roseo".
Su Lautaro: "Ho fatto un gesto, come ho fatto ad altri... Deve sorridere. La sua leadership, quello che sente come responsabilità a volte gli annebbiano i pensieri e sono quelli negativi. Ma io gli ho detto che sa chi è, il lavoro che fa e cosa rappresenta per noi. Impara a sorridere un po' di più"
feed