Perin si dice sorpreso da Spalletti e si sofferma sul ruolo nello spogliatoio

SS Lazio v Juventus FC - Serie A
SS Lazio v Juventus FC - Serie A / Ivan Romano/GettyImages
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Mattia Perin, portiere bianconero tornato ad avere maggiore spazio in questa stagione (già 4 partite disputate), è intervenuto all'evento "La nostra storia, il nostro calcio, tra presente e futuro” e si è soffermato sul proprio percorso alla Juventus oltre che sull'arrivo di Luciano Spalletti in panchina. Questo quanto affermato dall'estremo difensore, anche sul proprio ruolo di uomo spogliatoio:

Come sta: “Ho avuto un piccolo affaticamento, ma sto facendo di tutto per cercare di partire per Napoli. Proverò a riallenarmi in gruppo con il resto della squadra. Non vogliamo far diventare il mio problema più serio di quello che è” riporta Tuttosport.

"Influencer dello spogliatoio? Quando l’ho sentita mi ha fatto sorridere: il mister ha un bagaglio lessicale davvero ampio, certe volte tira fuori dei termini incredibili. Un po’ come Allegri: due toscani, due geni. Non credo sia un caso. Quello che posso dire è che faccio di tutto per mettere la mia esperienza a disposizione dei giovani. È una responsabilità che ho scelto dei assumermi per via della mia età, e dal fatto che ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con delle leggende di questo club e del calcio mondiale. Lo faccio ogni giorno, specie in quei periodi in cui mi capita di giocare poco e in cui ho bisogno di stimoli. Pensare di poter essere una guida per i ragazzi mi dà l’energia e l’entusiasmo giusto per restare in forma, sul pezzo”.

La crescita dei giovani: Michele, Carlo ed io cerchiamo di mettere la nostra esperienza al loro servizio per permettergli di acquisire nuovi strumenti da inserire nei rispettivi bagagli tecnici. Questi ragazzi rappresentano il futuro del club. Negli anni ho imparato che la Juventus viene prima di tutto, quindi diventa essenziale mettere a disposizione della società le proprie qualità. Prima o poi qualcuno di noi andrà via, altri smetteranno di giocare, ma la Juve resterà per sempre. Per questo l’ego non deve mai prendere il sopravvento”.

Su Spalletti: “Sul piano tattico è fenomenale, incredibile, maniacale: uno dei più forti con cui abbia mai lavorato. Ha delle letture in campo che sono da assoluto fuoriclasse. Daniele De Rossi - che l’ha avuto tanti anni alla Roma - me ne aveva parlato quando ci ritrovavamo in Nazionale, ma non immaginavo una roba del genere. Ha una meticolosità disumana nel curare ogni singolo dettaglio. E questo non potrà che farci crescere singolarmente e come gruppo. Ormai in Serie A, come in Europa, la differenza tra le varie squadre si gioca in termini percentuali risicati. Lui ci sta facendo capire che aggiungere di volta in volta quell’1% in più può fare tutta la differenza del mondo tra vincere e non vincere una partita. Tra passare o non passare un turno di coppa. Mi ha sorpreso in positivo”.

La sfida col Napoli: Il mister ha un’esperienza tale per poter vivere la vigilia di questa partita nel modo migliore. Ci sta preparando sia a livello emotivo che tattico. Le prossime gare saranno fondamentali, ormai non esistono più le squadre materasso, la pressione è sempre altissima. Spero che questo calendario ci stimoli a dimostrare che possiamo alzare il nostro livello. Certo, le assenze di Vlahovic e Gatti peseranno, specialmente quella di Dusan che si prospetta più lunga. Fortunatamente siamo la Juventus e abbiamo in rosa giocatori come Openda e David che possono sostituirlo al meglio. Io li vedo ogni giorno in allenamento e credetemi: meritano di stare qui. Non sono stati scelti a caso, si sono guadagnati la chiamata del club. Certe volte è difficile dimostrarlo: ci vuole un periodo di ambientamento. Arriverà il momento in cui entrambi dimostreranno pienamente di poter vestire questa maglia”.

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