Perché Sottil è rimasto fuori dai convocati della Fiorentina per la tournée inglese?

Un tema tattico si affianca al rapporto ormai compromesso con la piazza
Sottil
Sottil / Image Photo Agency/GettyImages
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Ritiro come occasione di rilancio, come nuova possibilità per affermarsi e conquistarsi ciò che appariva irrimediabilmente perso: anche per Riccardo Sottil, come per tanti altri elementi della Fiorentina di rientro dai prestiti, la prima fase del lavoro estivo poteva - sulla carta - rappresentare una nuova chance, l'ennesima. La storia di Sottil in viola, del resto, è costellata da apparenti punti di rottura e da successivi nuovi appelli: si può ricordare, a titolo di esempio, ciò che Palladino affermò al momento dell'arrivo in viola, sottolineando quanto Sottil fosse un elemento su cui puntare con decisione.

Pre-Season Friendly"Heracles Almelo v Fiorentina"
Sottil e gli inizi promettenti / VI-Images/GettyImages

Un input rimasto però disatteso, culminato nella cessione temporanea a gennaio e capace di tradursi soltanto in due assist e un gol in 829 minuti. Il figlio d'arte, reduce da un prestito al Milan chiuso senza lasciare tracce particolari, si approcciava dunque all'ennesimo ritorno in viola, una Fiorentina guidata proprio da quello Stefano Pioli che (nel 2018/19) lo fece debuttare in prima squadra. Occorre sottolineare come, nel corso degli anni, la narrazione attorno a Sottil si sia assestata su livelli ben lontani da quelli iniziali: a 26 anni è logico che siano lontani i tempi del "giovane promettente" ed è altrettanto logico che i numeri presentino un loro conto, per un'ala dalla propensione decisamente offensiva.

La capacità di saltare l'uomo e l'atletismo palesato dal classe 1999 non hanno mai trovato, come contraltare, quella concretezza in grado di sancirne il salto di qualità - al di là di pochi sprazzi - e in tal senso non sono mancati neanche momenti sfortunati, con infortuni arrivati proprio nel periodo del possibile rilancio. Il riscontro di numeri è ingeneroso e ci parla di 10 assist e 8 gol in 129 presenze in Serie A: dati che - per quanto parziali - lasciano capire quanto il percorso di Sottil sia stato fin qui lontano da quello immaginato agli albori della carriera. Accanto a una simile valutazione, concentrata sul passato, ci si può spostare sul presente e sulla mancata convocazione da parte di Pioli per la tournée viola in Inghilterra (sfide contro Nottingham Forest, Leicester e Manchester United).

Sottil out: i motivi

Come si spiega una simile decisione, tale da avvicinare a grandi passi a un addio? Al di là delle valutazioni precedenti, quelle su una promessa mai mantenuta del tutto, si cita un tema di natura prettamente tattica che - di fatto - esclude Sottil dallo scenario viola. L'idea di un rilancio come esterno a tutta fascia, come vice-Dodò, appariva azzardato fin dall'inizio e non ha infine, come prevedibile, convinto le parti in causa: Sottil ha un ruolo ben definito, quello di ala sinistra a piede invertito, e si potrebbe esaltare quindi in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3.

Stefano Pioli
Pioli / Gabriele Maltinti/GettyImages

L'assetto su cui Pioli sta lavorando, sostanzialmente un 3-4-1-2 pronto a farsi 3-4-2-1 all'occorrenza, non prevede un ruolo che possa valorizzare Sottil: utilizzarlo a destra in un modulo che non preveda esterni offensivi ne compromette la capacità di rendersi imprevedibile e, al contempo, toglie equilibrio alla squadra. Accanto a un oggettivo tema tattico, poi, si cita un rapporto ormai compromesso con una piazza che - dopo averlo coccolato - non lo ritiene ormai un elemento in grado di fare la differenza o di esplodere in maglia viola. Un addio, stavolta a titolo definitivo, può apparire come la pista più credibile per sancire un riscatto, cercando ovviamente una realtà che - a livello tattico - possa riportare Sottil nel suo ruolo più collaudato.

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