Perché l'Inter ha deciso di investire su Ange-Yoan Bonny?

Una spesa rilevante per un attaccante che punta a crescere ancora con Chivu
Bonny
Bonny / Maurizio Lagana/GettyImages
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L'acquisto di un nuovo attaccante rende quasi automatico, per ovvie ragioni, il bisogno di spulciare tra dati e statistiche delle passate stagioni (pur trattandosi di un giovane, come in questo caso) per capire quanto il nuovo arrivato sappia incidere sottoporta: un esercizio che, evidentemente, nel caso di Ange-Yoan Bonny rischia di legarsi a un certo scetticismo, a una freddezza di fondo nell'accoglierlo come nuovo acquisto dell'Inter (in rapporto tra l'altro a una spesa ragguardevole per il cartellino).

Oltre le statistiche

L'esercizio può però rivelarsi ingannevole, sia andando a costruire aspettative ingombranti (vedere il caso Taremi) che gettando appunto diffidenza sul nuovo arrivato. Ci pensa lo stesso Bonny a mettere le mani avanti, raccontando ai canali nerazzurri che tipo di attaccante si sente: "Posso giocare un po' ovunque, sono un attaccante moderno, mi piace avere il pallone e giocare coi compagni, creare occasioni oltre a segnare". Non si tratta di una descrizione inedita, Bonny anche in passato ha sempre parlato del gol come una conseguenza e non come ossessione: legare il gioco, creare occasioni e dialogare coi compagni rappresentano più efficacemente la sua cifra, così perlomeno è stato nell'esperienza di Parma.

Ci sono due aspetti virtuosi da sottolineare all'interno del percorso con la maglia dei Ducali: da un lato la rara capacità di non risentire in negativo del passaggio dalla Serie B alla Serie A, mantenendo statistiche simili e proseguendo senza intoppi il suo percorso di crescita. D'altro canto Bonny ha saputo adattarsi al 3-5-2 dopo essersi affermato come terminale offensivo nel 4-2-3-1, imparando dunque in fretta a convivere con un'altra punta vera e propria agli ordini di Chivu (come del resto sarà in nerazzurro). Una capacità sicuramente apprezzata da Chivu, nei mesi passati in Emilia, tanto da porre il timbro su questo nuovo acquisto e da varare un investimento così dispendioso.

Un reparto da ripensare

Nell'ambito della "ristrutturazione" del reparto avanzato nerazzurro, pur confermando Thuram-Lautaro come punti fermi, i nerazzurri hanno provato a regalare al nuovo allenatore elementi in grado di rivelarsi complementari e pronti a replicare l'operato dei titolarissimi. Nel caso di Bonny può essere valida l'idea di immaginarlo, pur con tanto ancora da dimostrare, come un alter ego di Thuram con minore efficacia però in zona gol: la tendenza ad allargarsi a sinistra, la capacità di legare il gioco, una buona tecnica di base e l'indole da attaccante moderno possono accomunare i due francesi, dando logica alla decisione degli uomini mercato nerazzurri. Il tutto distaccandosi, al contempo, da quanto farebbe pensare il metro e novanta di altezza che caratterizza l'ormai ex Parma.

Cristian Chivu
FC Internazionale Milano v Fluminense FC: Round Of 16 - FIFA Club World Cup 2025 / Image Photo Agency/GettyImages

Si cita poi un altro tema dotato di una propria coerenza: Pio Esposito e Bonny come alternative alla ThuLa, una prospettiva di fondo ben diversa rispetto ad Arnautovic e Taremi, in nome di un percorso di rinnovamento anche anagrafico richiesto da Oaktree che sta trovando conferma nei fatti (pur con tutti i rischi del caso). Le incognite principali possono riguardare i numeri fin qui deludenti in zona-gol e, d'altro canto, il rischio di non poter giocare in coppia con Thuram senza pestarsi i piedi, date le affinità già descritte.

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