Paolo Condò esalta il Milan e soprattutto Luka Modric

Paolo Condò ha dedicato parte del suo spazio al Corriere della Sera al Milan di Massimiliano Allegri. La vittoria di ieri sera sul Napoli ha messo in evidenza tutte le qualità della rosa rossonera, grazie alla mano del mister livornese che è tornato a Milano per rilanciare la squadra che arriva da una stagione chiusa fuori dalle qualificazioni alle competizioni europee. Ecco ciò che pensa del Milan l'unico giornalista italiano designato per votare il Pallone d'Oro.
"I rossoneri vanno a riposare dopo le feroci fatiche con la celebre massima di Friedrich Nietzsche a risuonargli in testa: ciò che non uccide, fortifica. La sciocchezza di Estupinan è la dose di veleno che rischia di rovinare un prima tempo perfetto, calcio freddo ed elegante come un jazz, facilitato ma certo non interamente spiegato dalla moria di difensori avversari".
"L'inferiorità numerica obbliga invece il Milan a trasfigurarsi in un insieme gladiatorio che riesce comunque a portare a casa, con i tre punti, l'autostima aggiuntiva di averlo saputo fare in due modi".
"Restano in testa i due grandi vecchi del match e i loro opposti destini. Luka Modric è un padreterno che fa la cosa giusta in ogni modo e in qualsiasi momento, la bussola che prima abbellisce il gioco di Allegri e poi lo governa in mezzo alla tempesta. Una meraviglia. Sull'altro fronte Kevin de Bruyne continua a non incidere come si pensava, un po' per deficit atletici, un po' per l'assenza dei laser pass, la sua specialità ai tempi del City. Conte l'ha sostituito ancora, e stavolta Kevin l'ha presa meno bene di Manchester. Se è un segnale d'orgoglio, ben venga".
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