Orgoglio Lazio all'Olimpico con Basic: superata la Juventus di misura (1-0)

Il centrocampista biancoceleste affossa Tudor e i bianconeri.
SS Lazio v Juventus FC - Serie A
SS Lazio v Juventus FC - Serie A / Image Photo Agency/GettyImages
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La Lazio attende la Juventus allo Stadio Olimpico per il posticipo dell'ottava giornata di Serie A. Nella domenica sera di Roma Sarri schiera i pochi a disposizione con il solito 4-3-3. Fra i pali c'è Provedel, con Lazzari, Gila, Romagnoli e Marusic a comporre la linea difensiva. In mediana il regista è Cataldi, accompagnato da Guendouzi e Basic. Nel tridente figurano Isaksen a destra, capitan Zaccagni a sinistra e Dia come riferimento centrale.

Tudor risponde con diverse novità per cambiare un periodo che vede la Juventus assente dalla vittoria da un mese e mezzo. Perin sostituisce Di Gregorio fra i pali, con Kalulu, arretrato da centrodestra, Kelly come altro braccetto e Gatti al centro del trio. A centrocampo opera Locatelli affiancato da Koopmeiners e McKennie. Gli esterni a tutto campo sono Conceiçao a destra e Cambiaso a sinistra con David e Vlahovic come coppia inedita in avanti.

Le formazioni ufficiali di Lazio-Juventus

Lazio (4-3-3): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Cataldi, Basic; Isaksen, Dia, Zaccagni. All. Sarri

Juventus (3-5-2): Perin; Kalulu, Gatti, Kelly; Conceicao, Koopmeiners, Locatelli, McKennie, Cambiaso; David, Vlahovic. All. Tudor

La chiave tattica della partita

8 minuti e nella gara cui cambia subito il parziale. L'errore di Jonathan David è grave e consegna alla Lazio una palla pericolosa che Cataldi a appoggia intelligentemente a Basic. Il 26, reintegrato da Sarri in seguito all'infortunio di Dele-Bashiru, calcia forte con il mancino e trova la deviazione giusta sul piede di Gatti, Perin battuto e 1-0 biancoceleste.

Toma Basic
SS Lazio v Juventus FC - Serie A / Image Photo Agency/GettyImages

La Juventus risponde e l'occasione principale dopo lo svantaggio è il colpo al volo di Cambiaso che lambisce il palo e si infrange sull'esterno della rete. Gli ospiti ci provano con cross che però risultano velleitari ed è ancora un errore a cuasare un grande spavento alla porta di Perin. Locatelli regala a Guendouzi che incrocia potente, ma trova il grande salvataggio di Gatti. Su uno dei traversoni successivi è Dusan Vlahovic a sprecare con il destro; la risposta bianconera non è sufficiente per riaggiustare l'andamento.

Il secondo tempo inizia con una modifica nella formazione di Igor Tudor che sostituisce Cambiaso per Yildiz. La svolta non arriva e anzi McKennie e Locatelli rimediano in sequenza due cartellini gialli ingenui; in particolare a far discutere è una seconda ammonizione mancata nei confronti dello statunitense che avrebbe concesso la superiorità numerica alla squadra di casa. Gli episodi che incendieranno il post-partita si accumulano e poco dopo è la Juventus è protestare. In area di rigore cade Conceiçao, abbattuto dallo step on foot di Mario Gila; check del var e decisione di non assegnare il calcio di rigore confermato.

Tudor mette ancora mano alla partita e inserisce Thuram e Kostic per Koopmeiners e David. L'idea più bella arriva dal piede Kalulu che spennella d'esterno per Yildiz, incapace di arrivare con i tempi giusti sulla palla che poteva valere il pari. Gli ospiti premono e Thuram arriva al colpo di testa che Provedel smanaccia con un ottimo intervento. La Lazio soffre, ma quanto riparte con Isaksen spaventa. Il danese, dopo aver fatto ammonire sia McKennie che Locatelli, ha ancora gamba per orchestrare il contropiede e a dieci dal termine fa tutto bene, rientrando sul mancino e sfiorando il palo alla sinistra di Perin. La Juventus cade ancora, a decidere è la rete nel primo tempo di Toma Basic.

L'episodio della partita

Nessuna grande occasione da ricordare. La Juventus crea con inerzia, ma fatica enormemente a creare anche una singola vera occasione che si ricordi nitidamente. Tudor sperimenta con un 3-5-2 con Vlahovic e David come terminali offensivi e non riesce a svoltare la gara nemmeno con i cambi a gara in corso. Un'altra battuta d'arresto che fa tremare la sua panchina.


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