Niente gerarchie e poca continuità: dentro la crisi dell'attacco della Juve

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / BSR Agency/GettyImages
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La Juventus non va oltre lo 0-0 nello scontro diretto con il Milan e, ancora una volta, è l'attacco a finire sotto i riflettori della critica. I tre centravanti in rosa, ossia Dusan Vlahovic, Jonathan David e Lois Openda, stanno infatti attraversando un periodo negativo, compromettendo le partite della squadra di Tudor. Una flessione attestata dal fatto che l'ultimo gol arrivato dalle punte risalga al 31 agosto, al colpo di testa di Vlahovic contro il Genoa, ma dietro la quale sembrano esserci problemi profondi.

David, Vlahovic e Openda: tre punte e zero certezze

Arrivato a parametro zero dal Lille, David sarebbe dovuto essere il titolare designato, ma le sue difficoltà d'ambientamento nel campionato italiano sono evidenti: dopo il gol all'esordio contro il Parma, il canadese si è arenato e gli errori sotto porta iniziano a diventare un problema. Sembra essersi fermato anche Vlahovic, rimasto a Torino nonostante il contratto in scadenza ma resosi protagonista di un avvio scoppiettante con 4 reti tra Serie A e Champions League, anche se nelle ultime uscite il suo contributo è stato nullo. C'è infine Openda, il meno impiegato da Tudor a causa di una collocazione tattica che non appare ancora precisa.

Le ragioni del flop offensivo

Ma come si spiega la prima parte di stagione horror da parte dell'attacco bianconero? Un fattore può essere senz'altro rappresentato dalla mancanza di una gerarchia solida. Tudor sta cercando legittimamente il miglior assetto per la sua Juve, ma a furia di esperimenti sta rimandando la costruzione di fondamenta solide su cui costruire la Juve. Nessuno dei tre centravanti sta avendo continuità, finendo con fare i conti con un'incertezza che li sta influenzando in primis sul piano mentale.


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