Nessuna rivincita, obiettivo Champions e scelte di formazione: Allegri su Juve-Milan

Il Milan di Massimiliano Allegri ha saputo rimettersi in carreggiata dopo la delusione della prima giornata e, adesso, guida la classifica insieme a Napoli e Roma: il tecnico rossonero è pronto ad affrontare la Juventus domani sera, in trasferta, e ha parlato nella consueta conferenza stampa della vigilia. Questo quanto affermato:
"Domani è una bellissima partita, per tutto, per noi è molto importante fare un passettino in avanti. La Juve lotterà per i primi quattro posti, cercheremo di passare una bella sosta, non sarà facile ma faremo il possibile".
La partita della sua vita: "Settimana vissuta normalmente, quel che conta è la partita, inutile ripetere le stesse cose e si diventa patetici. Speriamo di raggiungere qui quegli 8 anni della Juve. Domani è bella perché è Juve-Milan, ci sono tre punti, loro non hanno mai perso e hanno grandi giocatori e un ottimo allenatore".
Le emozioni da avversario: "Hanno cambiato panchine lì, così torno dov'ero! Io ogni volta che gioco e vado in panchina è un'emozione, è un divertimento, le grandi partite hanno sempre emozione e noi bisogna stare concentrati e lavorare per arrivare in fondo e far sì che il Milan giochi la Champions. Quella è un'emozione diversa, tante grandi partite, lavorare, mancano punti e ci saranno momenti bellissimi e difficili. Bisogna aver chiaro l'obiettivo finale e parlo di tutti".
Incontro con Dan Peterson: "Quando ero bambino ribaltavano le partite negli ultimi minuti, ci siamo confrontati su com'è cambiato il basket e il calcio...la cosa più bella è che parlare con un uomo di 90 anni che ha una carica straordinaria è stato molto bello, spero ci siano altre possibilità".
Forza difensiva e rivincita personale: "Rivincita assolutamente no, quando sono andato alla Juve ho ringraziato il Milan, ora devo ringraziare la Juventus...sono stato fortunato da passare 4 anni al Milan e 8 alla Juve, interagire con la società Milan e poi con la Juve, tutti quelli che lavorano e ho conosciuto tante persone. Domani non è una rivincita, è una bellissima partita. Difesa? Bisogna tornare a migliorare, col Napoli potevamo fare meglio".
Un pareggio andrebbe bene? "Per entrare nei primi quattro ci vuole un minimo di punteggio, dai 72 punti in su, quando pareggi ti arrabbi e poi devi accumulare punti per arrivare all'obiettivo finale. Bisogna giocare una partita tecnica, loro hanno intensità e hanno sempre fatto gol, un attacco importante e giocatori importanti. Quando ci sono queste grandi partite a livello emotivo son sempre belle"
Tomori e Leao: "Tomori è a disposizione, niente di che, sono cose che passano in fretta. Leao ha fatto una bella settimana ed è la prima dal 17 agosto. Col Napoli ha fatto più minutaggio di quel che doveva, domani dobbiamo alzare il livello d'attenzione".
Bartesaghi titolare? "Ho fiducia e ho fiducia in tutti i giocatori della rosa, lui e Athekame hanno poche partite sulle spalle ma hanno la mia fiducia, può darsi che giochi uno dei due".
Accoglienza e partite dalla tribuna: "Se Enrique fa così si sente meglio così, a me piace viverle dalla panchina. Domani vediamo che accoglienza ci sarà, intanto facciamo risultato che è la cosa più importante".
Atteggiamenti in panchina: "Finita bene perché abbiamo vinto, ho calciato abbastanza bene! Devo migliorare negli ultimi minuti, l'importante era il risultato però contro il Napoli".
Milan, obiettivo a lungo termine: "Quando sento parlare di lungo termine...domani c'è una partita, poi un'altra, i progetti son quelli che ti portano sul lungo termine. Si parla di progetti ma quel che conta è vincere delle partite, quello ti porta lontano, sennò non vai da nessuna parte".
Dubbi in attacco? "La formazione di domani? Oggi c'è l'ultimo allenamento, valutazioni su Tomori, abbiamo cambi importanti a seconda di come va la partita. Siamo partiti con un obiettivo, c'è chi gioca meno o di più, l'importante è una vittoria o un risultato positivo per raggiungere l'obiettivo".
Leao è pronto: "Lui deve ancora iniziare la stagione, ha voglia di fare, lui è nelle sue mani e non nelle mie...aiutati che Dio t'aiuta. Stagione importante, lui ha bisogno della squadra e la squadra di lui, è in una buona condizione".
Identità tattica: "La Juve ha un punto meno di noi, ci vuole calma, siamo all'inizio. Non dobbiamo esaltarci per la vittoria sul Napoli. Non abbiamo né vinto né siamo in Champions, un passo alla volta in serenità, giocare e analizzare le partite. Lavorare con equilibrio, profilo basso".
Rabiot: "L'ho trovato cresciuto, è normale, la crescita la fanno tutti quando passano dai 26 ai 30-31, maturano molto".
Parallelismo sul periodo alla Juve: "No, non ho mai avuto una stagione simile all'altra, bisogna essere bravi a capire le situazioni, magari cambieremo modo di giocare perché potrò fare scelte diverse. Quel che non cambia è l'obiettivo finale".
Su Gabbia: "Non lo conoscevo, i giocatori finché non li alleni è difficile dare giudizi esterni. Lui ha margini di crescita, è responsabile e professionale, ottime qualità. Sono contento se vanno in Nazionale".
Ricci insieme a Modric, Nkunku da prima punta: "Domani vediamo, la partita dura 95 minuti ed è possibile che negli ultimi 30 minuti ci sia bisogno di certo tipo di giocatori. Ricci può fare l'interno e giocare davanti alla difesa, Nkunku tecnicamente è indiscutibile ma è cresciuto fisicamente. Importante è avere tutti il focus sull'obiettivo".
Livello della Juve: "Come quando dicono che 20 anni fa i giocatori erano più o meno forti...è cambiato il mondo, la struttura dei giocatori è cambiata, il Milan è diverso ora rispetto a quello che avevo allenato".
Jashari ed equilibri da mantenere: "Il momento di cambiare viene quando me ne accorgo, speriamo di indovinare! Jashari penso si voglia un mesetto ancora, sta lavorando bene".
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