Nainggolan da doppio ex analizza la sfida tra Roma e Inter

Radja Nainggolan
Radja Nainggolan / TOM GOYVAERTS/GettyImages
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Intervistato come doppio ex da La Gazzetta dello Sport, Radja Nainggolan ha parlato e analizzato la sfida di questa sera tra Roma e Inter, una delle gare più attese della settima giornata di Serie A. Una gara da Scudetto, con i giallorossi al momento in vantaggio di tre punti in classifica sui nerazzurri. Queste le parole del centrocampista belga, ora in forza al Lokeren-Temse:

"Cominciamo a dire che ai miei tempi eravamo più forti. Il centrocampo di quella Roma non lo troviamo da nessuna parte adesso".

"Nell'Inter adesso c'è più stabilità e i giocatori rendono meglio. Anche se hanno cambiato allenatore, questosi vede. Non guardate i numeri e le statistiche, quello non è calcio: è nell'anima di una squadra che si capisce questo sport e l'Inter ce l'ha da tempo. Gasperini non l'ha ancora data alla Roma, ma sta facendo bene, anche se non gioca ancora un grande calcio. Anzi, è imparagonabile rispetto ai tempi dell'Atalanta. Ma se fa punti giocando così, dove può arrivare quando i giocatori inizieranno a capire i movimenti che chiede? Questo è un segnale importante. Vuol dire che la Roma può crescere ancora. Gasperini martella, alla fine entra nel cervello. I pochi gol presi sono il primo mattone".

"Koné? Per me è molto forte fisicamente, ma si ferma lì. Gli manca la concretezza: fa pochi gol, pochi assist, deve pesare di più. Però sa tenere il centrocampo da solo e all'Inter avrebbe liberato giocatori come Barella e Mkhitaryan. Sono altri però i fenomeni".

"Soulé è un talento vero, ma anche lui deve fare uno step oltre, deve essere più presente in partita: è molto concreto, le occasioni che capitano le mette dentro ma se ne deve creare molte di più. Sono contento per Pellegrini: ha la Roma dentro e sicuramente non è una rete nel derby che ti cambia la carriera, ma in questa squadra può starci!".

"Con Chivu l'Inter è cambiata, è diversa, ma resta la squadra più forte, la favorita. Per Chivu non era facile incidere viste le resmposabilità enormi che si è ritrovato dopo il livello raggiunto dalla squadra negli ultimi anni. I risultati però ci sono, quindi tanto di cappello. Io nell'attuale centrocampo nerazzurro? Il miglior Radja gioca ovunque, non scherziamo. Il nerazzurro più simile a me è Barella: per caratteristiche, voglia e fame. Ti cambia la partita anche senza fare gol. Non viene considerato tra i migliori in Europa solamente per il carattere che ha: non si espone tanto e quindi diventa meno visibile".

"Non sono sorpreso di Calhanoglu: uno dei migliori in regia quando sta bene. Non è facile invece la posizione di Frattesi, ma il posto a Barella non lo togli mai, ma nessuno spacca la partita come lui quando entra in campo: ha un rapporto tra minuti giocati e gol pazzesca".

"L'Inter ha un attacco superiore alla Roma. Faccia segnare Pio Esposito prima di esaltarlo troppo. Dovbyk? Lasciamo stare, io giocavo con gente come Dzeko!".


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