Morata spiega cosa non ha funzionato al Milan e perché ha salutato dopo sei mesi

Alvaro Morata
Alvaro Morata / Marco Canoniero/GettyImages
facebooktwitterreddit

Al momento si trova a Madrid nel ritiro della nazionale spagnola, ma Alvaro Morata ha trovato comunque il modo di rilasciare un'intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport in cui ha tirato un bilancio dell'esperienza al Milan. Arrivato con grande aspettative, l'ex attaccante di Chelsea e Atletico ha ampiamente deluso, crollando nelle gerarchie e finendo per essere ceduto a gennaio al Galatasaray. Una parentesi infelice su cui però Morata ha voluto fare chiarezza.

Sull'esperienza al Milan:
“Sono successe tante cose, alcune molto veloci, troppo veloci, complicate da gestire per me, però alla fine sono contento. Secondo me abbiamo fatto anche grandi partite, le cose non stavano andando così male come sembrava o si diceva. Poi però là dentro sono successe cose che non avevo mai vissuto in carriera e che preferisco tenere per me, non mi sentivo più a mio agio e prima di diventare un problema me ne sono andato”.

Cosa non ha funzionato?
“Non lo posso dire. I cambi repentini da un giorno all’altro non sono mai facili. Se inizi a giocare con una mentalità e poi improvvisamente cambi radicalmente ti può andare molto bene oppure no. Magari la nuova strada scelta a inizio stagione aveva bisogno di un po’ di tempo per essere battuta. Per i 6 mesi che sono stato li posso dire alcune cose: la prima è che non è vero che come ho letto in giro mi sarei pentito della scelta. Mai. È stato un onore vestire una maglia storica come quella del Milan.La seconda è che se è vero che in campionato non eravamo regolari abbiamo fatto belle partite: abbiamo vinto qui al Bernabeu, col Napoli abbiamo perso per dettagli minimi, bene al derby… Però hanno deciso di cambiare e non c’è molto altro da dire”. 

Hai parlato con Tare e Allegri?
“No, o almeno, non nelle nuove vesti. Perché Max lo sento spesso per il rapporto che ci lega. Tare l’ho visto un paio di volte a cena con amici ma niente di più. Sono contento per loro e per il Milan: sono grandissimi professionisti e se li hanno presi vuol dire che il Milan vuole tornare subito a vincere e ad essere importante e spero che gli vada tutto alla grande”.

Sulla possibilità di tornare a Milano:
“Sinceramente non lo so, ma sono loro che devono prendere decisioni per fare una squadra molto competitiva. Per ora contatti zero. È la prima volta che ho questo prestito in linea con l’anno solare, vedremo. Posso solo dire che a Istanbul mi sono trovato benissimo”.

Che succederà quando finirà il prestito al Galatasaray?
"Ho ancora sei mesi al Galatasaray, ma dopo non so cosa succederà. Certo, mi piacerebbe tornare in Spagna. Farò tutto il possibile per giocare per il Getafe".


feed