Moduli, punti fermi, jolly tattici e possibili partenti: Allegri disegna il suo Milan

Massimiliano Allegri sarà il nuovo allenatore del Milan. È solo questione di tempo prima che arrivi l'annuncio ufficiale e che il tecnico livornese possa avere il permesso di mettersi all'opera, intraprendendo un progetto che si prefigge come obiettivo quello di rilanciare il club rossonero dopo una stagione rovinosa. Per farlo Allegri sfrutterà tutta la sua esperienza, ricorrendo ai moduli che più ha impiegato in carriera e adattandoli a quelle che sono le caratteristiche della rosa che avrà a disposizione.
I moduli, punti fermi e possibili sorprese del Milan di Allegri
Il Milan 2.0 di Allegri dovrebbe partire dal 4-2-3-1, anche se non è da scartare a priori la difesa a tre con cui i rossoneri hanno chiuso questa stagione e che anche il tecnico livornese ha saputo adottare negli anni alla Juventus. Stando a quanto riferito da calciomercato.com, la colonna portante della squadra sarà composta da Maignan, Gabbia, Fofana e Leao, con quest'ultimo che potrebbe agire in una posizione più centrale e vicina alla porta proprio come faceva Dybala.
Allegri è anche noto per le sue trovate tattiche giudicate lì per lì estemporanee, ma spesso rivelatesi decisive. Facciamo riferimento al modo in cui ha impiegato Mandzukic come esterno sinistro, oppure ai movimenti con cui Cambiaso diventava un regista aggiunto. In tal senso potrebbero risultare utili Christian Pulisic, che con l'accentramento di Leao può tornare sulla corsia mancina, e Alexis Saelemaekers, reduce da una stagione con la Roma in cui ha saputo ricoprire più ruoli.
Chi potrebbe fare le valigie
Theo Hernandez può assolutamente fare la differenza quando è al top, ma Allegri non sarebbe convinto al 100% delle sue lacune in fase difensiva, una perplessità che allontana inevitabilmente il francese da Milano. In teoria Loftus Cheek avrebbe qualità simili a Rabiot, ma non offre garanzie sul piano fisico e se dovesse arrivare una giusta offerta può partire. Chukwueze dovrà invece accontentarsi del compito di "spacca-partite", un po' come faceva Douglas Costa, altrimenti anche lui farà le valigie. Senza gli introiti delle coppe europee sarà infine necessario vendere per far quadrare i conti. In quest'ottica i sacrificati potrebbero essere Thiaw e soprattutto Tijjani Reijnders, centrocampista per cui Allegri stravede ma di cui accetterebbe di buon grado la partenza.
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