Mercato libero per la Lazio a gennaio? Regolamento e strategie future

Maurizio Sarri, Claudio Lotito
Maurizio Sarri, Claudio Lotito / Paolo Bruno/GettyImages
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La Lazio vive giorni di forte incertezza in vista del 16 dicembre, data in cui l’Authority comunicherà ai club di Serie A le condizioni di accesso al mercato invernale. Come riportato da Il Corriere dello Sport, il club di Claudio Lotito spera nel via libera totale dopo il blocco estivo, anche perché a Maurizio Sarri sarebbe stato promesso un gennaio senza restrizioni. Ma lo scenario più realistico, nonché comune a diversi club italiani, resta quello del cosiddetto “saldo zero”: un acquisto per ogni cessione, mantenendo perfettamente bilanciata la spesa. A Formello, tuttavia, non escludono la possibilità di collocarsi appena sotto la soglia dello 0,8 nel rapporto costi/ricavi, che permetterebbe un mercato senza paletti.

Il nodo delle regole: cosa rischia davvero la Lazio

La nuova commissione governativa che ha sostituito la Covisoc valuterà i conti aggiornati al 30 settembre. Se la Lazio dovesse superare il limite dello 0,8, sarebbe ammessa solo con vincoli: niente nuovi tesseramenti se non compensati da uscite equivalenti, comprese le risoluzioni contrattuali. In caso di via libera totale, i biancocelesti potrebbero invece muoversi liberamente da gennaio. La situazione incide anche su nomi svincolati come Lorenzo Insigne: senza l’ok dell’Authority non sarebbe possibile firmare il giocatore senza prima liberare spazio economico nella rosa. Inoltre, Sarri ha già usato entrambi gli slot per modificare la lista, quindi ogni innesto andrebbe comunque registrato a gennaio.

Strategie, cessioni e prospettive future

Sempre secondo CdS, Lotito non prevede di dover generare 25-30 milioni di plusvalenze già a gennaio, nonostante il club rischi un’estate complicata in caso di mancata qualificazione europea. L’obiettivo, semmai, è agire con prudenza: prima le cessioni degli esuberi (Hysaj e Gigot in pole), poi eventuali acquisti. Particolare attenzione sarà dedicata ai giovani italiani, che dal 2025 non incideranno sul parametro del costo del lavoro allargato, costituendo un incentivo importante per operazioni come quella per Giovanni Fabbian. Quanto al rischio di un nuovo blocco estivo, viene ritenuto remoto, visto che servirebbero due rilevazioni consecutive in peggioramento: uno scenario allo stato attuale poco probabile.


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