Media-day in casa Inter verso la finale di Champions League: le parole di Marotta e Inzaghi

Beppe Marotta e Simone Inzaghi
Beppe Marotta e Simone Inzaghi / SOPA Images/GettyImages
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Ad Appiano Gentile si è svolta la conferenza stampa di avvicinamento alla finale di Champions League contro il PSG. I nerazzurri hanno parlato ai media con il presidente Beppe Marotta e il tecnico Simone Inzaghi.

Parole di Beppe Marotta

"Data storica e prestigiosa. È la competizione più importante, per noi c'è grande orgoglio e soddisfazione ed è frutto della cultura del lavoro e senso di appartenenza. Vanno riconosciuti i meriti al nostro allenatore, alla squadra, alla società e alla proprietà, entrata in modo molto intelligente. La loro presenza è stata continua, in modo silenzioso, senza interferire nelle nostre decisioni. Ringrazio anche l'area sport e corporate".

"Abbiamo iniziato la stagione con l'intento di fare qualcosa di grandioso, ci siamo riusciti. Fare la seconda finale in tre anni è qualcosa di straordinario e irripetibile. Ma non vogliamo tralasciare le altre competizioni: siamo stati semifinalisti di Coppa Italia e facciamo i complimenti al Napoli, per lo Scudetto ci è mancato un centimetro, ma anche questo è lo sport. Rispetto al Napoli abbiamo fatto diciannove partite in più, equivale a un intero girone di campionato".

"Siamo in finale dopo aver battuto squadre di levatura mondiale. Questo è motivo d'orgoglio. Sarà la settima finale nella storia dell'Inter, ci vogliamo essere da protagonisti. Nello sport non bisogna essere arroganti, ma ambiziosi. L'ambizione è sintomo di voler accettare le sfide, sappiamo che il PSG è un grande club, di grande possibilità finanziaria, ma noi saremo all'altezza del ruolo. Sappiamo di poter essere protagonisti".

"Speriamo sia una bella gara, uno spot per il movimento calcistico italiano. Essere rapporesentanti del nostro Paese è motivo di soddisfazione. Speriamo si possa coronare il tutto con qualcosa di straordinario".

Parole di Simone Inzaghi

"Da allenatore posso dire che sono passati due anni dall'ultima conferenza in una finale e in me c'è ancora grande emozione. È un grande traguardo, ma sappiamo che ci manca l'ultimo passo per un sogno. Per entrare nella storia. Il campionato ci ha lasciato qualcosa da ricordare, c'è parecchia sofferenza. Faccio i complimenti al Napoli; è stato un campionato punto a punto. Purtroppo nel calcio bisogna saper perdere e vincere, ci è mancato qualcosina ma non voglio parlare di questo, sminuirebbe l'importanza della finale. Voglio parlare solo di sabato".

"Abbiamo appena concluso il campionato, la nostra settimana inizia oggi. Il mio augurio è quello di poter avere a disposizione tutti. C'è fiducia in Pavard e Zielinski, le sensazioni cambieranno giorno per giorno, ma siamo concentrati. Sarà determinante il cuore, questa squadra l'ha fatto vedere, c'è sempre stato. Da allenatore sono orgoglioso di questo gruppo. Il Psg è un grandissimo avversario, sappiamo di dover soffrire e dobbiamo essere bravi e organizzati a gestire quei momenti. Anche il Psg ha perso una finale negli ultimi anni".

"Fare due finali in tre anni è unico, solo Herrera ci era riuscito. Per entrarci, nella storia, dobbiamo vincerla. Rispettiamo tantissimo il Psg ma anche loro troveranno una squadra determinata. Il Psg è un'ottima squadra con ottime individualità, con un allenatore che stimo molto che ha dato principi di gioco precisi. Sappiamo chi troveremo, ci vorrà una grande Inter".

"Futuro? Posso solo dire che la mia società mi conosce bene: è la stessa cosa di tutti gli anni. Ci sono richieste, dall'Italia e dall'estero. In questo momento sarebbe folle pensarci, con la società c'è un rapporto bellissimo. Il giorno dopo la partita ci incontreremo e parleremo, come sempre fatto in passato e con un unico obiettivo: il bene dell'Inter. Se ci saranno tutti i presupposti andremo avanti. Oggi si parlerebbe soltanto di una cosa che non esiste".

"La notte tra venerdì e sabato non sarà uguale a tutte le altre. La finale di Champions League è la partita che tutti vorrebbero giocare, da calciatore mi sono fermato a un quarto di finale, ma grazie a questi giocatori ci sono arrivato due volte in tre anni da calciatore. Le critiche fanno parte del gioco, a volte fa pure bene ascoltarle".

"Lautaro ora sta bene, era disponibile anche per Como e se ci fosse stato bisogno sarebbe entrato. Farà una settimana normale, negli ultimi giorni sia lui che Frattesi mi avevano dato garanzie per essere al 100%. PSG favorito? L'organizzazione e lo spirito che abbiamo ci aiuterà. Ci vorrà tutto: corsa, determinazione e aggressività".

"Ai ragazzi non posso dire nulla, sono stati semplicemente straordinari. Quello che mi piace di più è il loro senso di appartenenza, il come stanno insieme, la gioia nelle vittorie e le lacrime nelle sconfitte. Credetemi, venerdì non è stato un giorno semplice, è stato un campionato difficile da mandare giù. Ma indietro non si guarda, petto in fuori e avanti. Oggi li ho rivisti e abbiamo pranzato tutti insieme, dopo Como non ho voluto parlare. Li ho visti bene, questo gruppo mi emoziona".

"Ho un contratto e sto benissimo qui. Il focus principale è sempre l'Inter. Ribadisco, ora si pensa alla finale, va oltre a tutto. Sarà una risorsa avere un gruppo che conosce la finale, ma al contempo sappiamo che il Psg ha giocatori che hanno vinto grandi trofei, Luis Enrique ha già vinto la Champions League: sappiamo il loro valore".

"Per il campionato c'è delusione ma, ripeto, non voglio parlarne ora, sarebbe mancare di rispetto a una squadra che ha vinto con merito. Anche nel 2023 il percorso non era stato semplice ma è passato. Il futuro è solo il Psg".

"Sappiamo che vincere la Champions fa tutta la differenza del mondo, però sono d'accordo con Farris post Como: i ragazzi sono stati straordinari, abbiamo dato tutto senza fare scelte, senza cercare alibi e abbiamo fatto un cammino entusiasmante".


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