Matias Soulé ribadisce il no all'Italia e fissa l'obiettivo della Roma

Intervistato da Il Messaggero, Matias Soulé ha parlato della situazione della Roma, dell'obiettivo stagionale e del ritorno in un ruolo più offensivo rispetto alla scorsa stagione. Tra i temi trattati anche la sfida del weekend contro l'Inter e il no alla Nazionale Italiana, con l'attesa per la chiamata dall'Argentina.
"La settimana scorsa abbiamo corso tantissimo, sembrava fossimo in ritiro, ci credete che dobbiamo ancora preparare la partita (contro l'Inter, ndr)? Lautaro è fortissimo ed è una brava persona. Ho sentito che tornava prima, spero arrivi in ritardo. Insieme in Nazionale? È possibile. Non è cambiato niente dal no a Spalletti. Mi sento argentino, sono argentino, lo dissi a Spalletti, che ringrazio. Forse il mio procuratore era un po' arrabbiato quando ha letto le convocazioni di Scaloni. Nessuno dall'Italia mi ha ricontattato e anche se lo facessero direi nuovamente no. La mia idea, quella di sempre, è giocare con la Seleccion. Sono orgoglioso dell'interesse di una nazionale storica, importante,come l'Italia, ma non cambio idea".
"Gasp dice che non siamo ancora da Champions? Penso dica la verità, non siamo ancora da Champions ma vogliamo ambire ad arrivare a quel livello. È importantissimo per noi, è il nostro obiettivo primario. Non ci dobbiamo esaltare, sono le prime partite e dobbiamo pensare solo a essere continui".
"Fare il quinto (di centrocampo, con Ranieri, ndr) mi ha aiutato a capire tante situazioni, diversi stili di gioco che ora posso interpretare durante le partite. Ovviamente ci sono ruoli che mi piacciono di più come quello che sto ricoprendo ora".
"Allegri mi ha insegnato cosa è la compattezza, non voleva che entrassero i palloni: se provi a uscire palla al piede e questa passa al di là della linea è capace di impazzire anche in allenamento. Dopo il primo allenamento mi disse che se non tagliavo i capelli potevo anche non presentarmi più, così corsi subito dal barbiere".
"Prepareremo bene la gara contro l'Inter in questi giorni. Essere primi è casuale ma vogliamo restarci. Ragioniamo di partita in partita, ma queste sono le gare che dicono quanto vali".
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