Mateo Retegui in Arabia: scelta azzardata per la carriera dell'italo-argentino?

Ci sono offerte irrinunciabili che toccano tutti, o quasi. Negli ultimi anni abbiamo visto migrare verso l'Arabia Saudita decine fra i più talentuosi calciatori del continente europeo, una direzione poi intrapresa anche dai tecnici (Simone Inzaghi e Stefano Pioli fra gli ultimi vincitori del campionato italiano). In un momento in cui sembrava che il flusso verso la Saudi Pro League stesse rallentando, ecco che il calciomercato si riaccende.
Dopo Theo Hernandez e Alexandre Lacazette, oltre ai giovanissimi Christopher Bonsu Bah e Gabriel Carvalho (volati proprio all'Al Qadsiah per un costo toale di oltre 30 milioni di euro), sembra arrivato il momento di Mateo Retegui. All'attaccante dell'Atalanta è stato offerto un quadriennale da 20 milioni a stagione, mentre l'intesa con il club bergamasco cercata dalla squadra araba si aggirerebbe intorno ai 60 milioni di euro. Cifre fuori mercato che priveranno ancora una volta la Serie A del suo capocannoniere (dopo la vicenda Osimhen).
Una scelta di carriera sempre più comune
Se agli albori, il mercato della Saudi Pro League sembrava emulare quanto accade da decenni in MLS, con il trasferimento di alcuni fra i migliori interpreti nel momento finale della carriera a fronte di contratti molto ricchi, la volontà di diventare una potenza mondiale del calcio ha presto cambiato il modus operandi. Gli investimenti delle squadre saudite non sono più legati all'età anagrafica; i club riescono ormai ad attrarre calciatori di qualunque tipo senza badare né ai costi del cartellino né a quelli degli stipendi.
L'Al-Qadsiah, che ha chiuso il campionato al quarto posto superando di una lunghezza l'Al-Ahli, vuole competere con le principali squadre del paese e per farlo ha già messo sul piatto circa 100 milioni di euro (con l'acquisto di Retegui), dopo averne spesi oltre 80 la scorsa estate. Cifre che per i più critici verso il calcio non europeo, rovinano le carriere dei calciatori in una visione eurocentrica di questo sport.
La scelta di Mateo Retegui può considerarsi sbagliata per chi nutre l'ambizione di scalare i vertici e migliorare costantemente fino a diventare il più forte nel proprio ruolo; non lo è per chi considera anche le occasioni e sceglie di guadagnare in quattro anni cifre che probabilmente non guadagnerebbe in 20 anni di carriera. Per quanto concerne il momento individuale dell'attaccante, con un'Atalanta trascinata in Champions League e il ruolo di titolare della Nazionale italiana, la scelta di abbandonare l'Europa a un anno dal Mondiale negli Stati Uniti risulta comunque sorprendente.
Mantenere un posto nell'attuale rosa azzurra, pur giocando in un campionato di rilevanza minore, è possibile, ma continuare a incidere e conservare quello da titolare sarà invece probabilmente più complicato. All'Al-Qadsiah Mateo Retegui troverà tante conoscenze del calcio europeo. A partire dall'allenatore Michel, fino al belga Casteels fra i pali, all'ex Real Madrid Nacho Fernandez e all'uruguaiano Nahitan Nandez. In avanti, il nome di spicco con cui potrebbe fare coppia l'italo-argentino, è quello di Pierre-Emerick Aubameyang, numero 10 della squadra e autore di 21 reti nella passata stagione.
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