Marotta annuncia Chivu come allenatore dell'Inter e torna sull'addio di Inzaghi

Giornata importante per la Serie A, a Parma sarà svelato tra poco il calendario della stagione 2025/26 e non mancano ovviamente i dirigenti delle squadre di massima serie pronti a partecipare all'evento. Tra questi spicca Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, pronto a tornare sull'addio di Inzaghi e sull'arrivo di Chivu al suo posto. Questo quanto affermato dal dirigente nerazzurro:
Sul finale di stagione: ”Se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi lo sei molto di meno. La debacle di 7 giorni fa parte del calcio, ma arrivare secondi nella competizione calcistica più importante al mondo è qualcosa di straordinario e esserci arrivati per due volte in tre anni lo è ancora di più. È vero, c’è delusione ma fa parte del gioco" riporta calciomercato.com.
L'addio di Inzaghi: "Lunedì ci raduneremo per il Mondiale per club e anche questo è motivo di orgoglio, ma nel calcio tutto si brucia con velocità estrema e l’imprevedibilità regna sovrana, tant’è che martedì il nostro allenatore ci ha detto che il suo ciclo all’Inter era finito. Per noi non era così perché la vicinanza della finale ci aveva portato a non toccare questo argomento, ma lo stesso Inzaghi questa decisione l’ha presa solo il lunedì dopo la sconfitta. Poi leggo i giornali che parlano di confusione da parte nostra, noi abbiamo semplicemente incassato questa decisione che ci ha trovati parzialmente impreparati e di conseguenza ci siamo mossi".
Chivu al posto di Inzaghi: "I giornali davano nomi più disparati ma la prima cosa da fare quando si cambia un allenatore è identificarne il profilo, una strategia delineata tra proprietà e management. Il profilo adatto era quello di un allenatore giovane che sposasse la linea della proprietà e che mettesse in atto la valorizzazione del patrimonio giovanile. L’Inter è un grande club con l’obbligo di partecipare a certe competizioni per vincere. Per vincere non sono necessari solo i soldi ma anche altre qualità, qualità che pensiamo possa avere Cristian Chivu. Questa da parte nostra è una prova di coraggio, qualità pura dei leader. Ma l’importante è avere una società forte e un programma ben definito”.
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