Lobotka scontento di Conte? La battuta su De Bruyne e la posizione dell'agente

Antonio Conte, Stanislav Lobotka
Antonio Conte, Stanislav Lobotka / CARLO HERMANN/GettyImages
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Continuano a trapelare indiscrezioni che racconterebbero di un rapporto incrinato tra Antonio Conte e i big dello spogliatoio del Napoli. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riprende le parole rilasciate da Stanislav Lobotka e dal suo agente, Branislav Jašurek, che in maniera scherzosa, in due interviste differenti, hanno canzonato i metodi di lavoro del tecnico salentino. In seguito il procuratore ha smorzato i toni con una precisazione, ma - si sa - ogni battuta nasconde spesso un fondo di verità.

La battuta di Lobokta su KDB

Intervenuto al podcast Ina Liga, Lobotka ha parlato con ironia dei ritmi cui Conte sottopone la squadra: "Con Conte, il prossimo giorno libero sarà a maggio 2026, quando giocheremo l'ultima partita della stagione. Per lui, pure in vacanza si dovrebbe andare insieme. Conte è così, vuole disciplina, vuole che tutti abbiano la sua mentalità. Ma su una rosa di 25 non è facile avere tutti la stessa mentalità".

Ad attirare l'attenzione anche un commento sul compagno di squadra Kevin De Bruyne, al quale lo slovacco - col senno di poi - darebbe un consiglio diverso: "De Bruyne sta vivendo una nuova sfida, poteva andare in Arabia o in America, ma voleva restare in Europa. È un peccato non abbia il passaporto slovacco. Kdb ha detto che non provava una cosa del genere da dieci anni. Io gli dicevo che stava andando alla grande. Non aveva altra scelta, però, che accettare il duro lavoro di Conte. Kevin non è il tipo che si lamenta, ce la mette tutta. Ammiro la sua carriera per questo finale. Se avesse avuto la possibilità di scegliere di nuovo e avesse potuto scegliere tra America e Arabia Saudita, forse avrebbe fatto una scelta diversa. Se mi avesse scritto su Instagram, gli avrei detto: mandami la maglia e non venire qui".

La precisazione dell'agente

Le parole di Jašurek risalgono invece al 21 ottobre, quando - sempre in un podcast - aveva implicitamente dato la colpa a Conte per la mancata partecipazione del suo assistito agli impegni con la nazionale slovacca, parlando addirittura di un possibile addio di Lobotka in estate: "Se vincesse il terzo scudetto, sarebbe più facile per lui andarsene, ma non amo fare previsioni. Ora ha un contratto migliorato e potrebbe rimanere per altri anni. Ma ha già 30 anni e sarà quasi irrealistico continuare così fisicamente con Conte allenatore che richiede cose eccessivamente impegnative. Per me il trasferimento estivo può avere assolutamente senso, ma dipende anche dalla cifra. Stani sta bene in Italia, ma se Conte resta ancora al Napoli, penso che Lobotka mi metterà pressione per andare via. L'estate, però, è ancora lontana"

Nelle scorse ore, intervenuto ai microfoni di CRC, Jašurek ha ricontrattato le sue dichiarazioni, estrapolate e strumentalizzate a suo dire al di fuori dell'intero contesto: "Sì, ho visto oggi sui social quello che è circolato e sono rimasto molto sorpreso, perché si tratta di frasi completamente fuori contesto. È vero che faccio parte di un podcast qui in Slovacchia, che parla della Nazionale, del commissario tecnico e dei giocatori. In quella puntata ho parlato di Lobotka in termini molto, molto positivi. Alla fine, ho detto che con Antonio Conte è dura allenarsi perché è un allenatore molto esigente, ma ho aggiunto che sono felice di questo, perché lui è un vincente e grazie a lui la squadra sarà ancora campione. Poi ho scherzato dicendo che magari Lobo sarà stanco e potremo fare un trasferimento in estate, ma era chiaramente una battuta, come tutti hanno capito, visto che sono un agente e per me ogni trasferimento è un “affare”. Tutti sanno anche che il rapporto tra Antonio Conte e Stanislav Lobotka è come quello tra padre e figlio, e non cambierà mai. Chi prova a mettere in dubbio questo legame non avrà successo, perché sono sicuro che insieme vinceranno ancora tanti titoli. Il legame tra Stanislav, il Napoli, la città e i tifosi è e resterà sempre molto simile a quello che Marek Hamsik ha avuto con Napoli. Per Stanislav, Napoli è come una seconda casa. Ha comprato un’abitazione lì, si sente davvero a casa sua. Lo dimostra in ogni gara, e spesso due volte a settimana, in campo. Ed è questo ciò che conta davvero”.


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