Lo stadio, l'impatto di Allegri e i progetti di Cardinale: Milan, parla Scaroni

AC Milan v AS Roma - Serie A TIM
AC Milan v AS Roma - Serie A TIM / Marco Luzzani/GettyImages
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Il Milan si trova attualmente in testa al campionato, insieme al Napoli, dopo la rimonta contro il Toro di lunedì sera: una situazione distante da quella vissuta lo scorso anno, stagione particolarmente complessa e chiusa senza qualificazione alle coppe europee, che si lega ovviamente anche all'arrivo di Allegri in panchina. Paolo Scaroni, presidente rossonero, ha parlato a Class CNBC soffermandosi sia sui temi di campo che su aspetti più ad ampio raggio. Queste le sue parole:

Lo stadio di proprietà: "Quel 5 novembre (giorno del rogito per l'acquisto di San Siro da parte di Milan e Inter, ndr) è stato per me una data fondamentale, perché ho dedicato tanto tempo al progetto stadio. All'inizio, quando dicevo che il Milan e Milano avevano bisogno di un nuovo stadio, mi davano del matto perché c'è già San Siro che è così bello, ci si andava con il nonno, perché cambiare... Mi rendevo conto che molti dei miei interlocutori non sapevano cosa fosse uno stadio moderno, non l'avevano mai visto. Poi con il passare del tempo, forse anche forse alla televisione che ha fatto vedere gli stadi che ci sono all'estero, ho visto un cambio dell'opinione per cui alcuni hanno iniziato a pensare che anche noi dovremmo avere impianti così belli come all'estero. Questo cambio di opinione, questo umore diverso, si è ribaltato anche sulla politica. L'investimento a San Donato ha fatto capire che eravamo molto determinati ad avere un nuovo stadio, tanto da essere disposti anche a lasciare Milano. Progressivamente l'amministrazione comunale di Milano ha iniziato a prendere coscienza del tema e nell'ultimo periodo è stata molto efficiente, perché comprare uno stadio e un'area del genere nel centro della città sarebbe stato complicato ovunque, non solo in Italia" riporta calciomercato.com.

Il nuovo stadio: "Sarà uno stadio molto verticale, più di quello che è già San Siro, più a ridosso del campo. Sarà un impianto modernissimo dal punto di vista tecnologico, con un'area riservata al cliente corporate e alle società importanti che sono quelle che garantiscono incassi elevati e che permettono così di mantenere prezzi più bassi per le persone normali. Avremo uno stadio moderno per Milano e per Milan e Inter".

Quali tempistiche: "Realizzabile per gli Europei del 2032? Direi di sì, dovremmo avere lo stadio pronto nel 2030. La progettazione dovrebbe concludersi tra giugno e luglio del 2026, poi ci sarà la conferenza dei servizi che sarà il varo totale al progetto. Dal 2027 inizieranno i lavori che termineranno nel 2030. Solo dopo che sarà costruito il nuovo stadio e sarà perfettamente funzionante si penserà al futuro di San Siro".

Bilancio rossonero: "Noi abbiamo raddoppiato i ricavi del Milan, a prescindere dal mercato: sponsorizzazioni, stadio, merchandising... Resta anche senza Champions League. Quest'anno senza Champions non sarà facile fare il quarto anno di fila in positivo, ma non sono pessimista nemmeno su questo".

Debiti del club: "Noi abbiamo un debito molto piccolo, circa 70 milioni. Continuiamo ad investire in giocatori, abbiamo speso negli ultimi due anni 250 milioni di nuovi contratti per nuovi giocatori. Continuiamo a generare cassa di fatto".

Abbinare risultati e sostenibilità: "Il mondo è cambiato, non c'è più una persona fisica che finanzia senza guardare i conti. Siamo tutti sottomessi al Financial Fair Play, quindi siamo tutti obbligati ad avere bilanci sani e sostenibili. Pensare che il mondo del bilancio sia diverso da quello che avviene in campo è un errore, le due cose vanno insieme. Dobbiamo avere bilanci sostenibili per continuare ad offrire il miglior calcio possibile".

Progetti di Cardinale: "Ha creato un fondo dedicato allo sport e il Milan è stato il suo grande investimento, ma non l'unico nello sport. E' attivo nel mondo dell'entertainment, sta seguendo la vicenda Paramount con grande interesse. Ha portato al Milan competenze che non avevamo. Se abbiamo raddoppiato il fatturato lo dobbiamo anche grazie al suo intervento e a come ci ha aiutato a far crescere la nostra azienda. Cardinale ha un progetto a lungo termine, rimarrà azionista del Milan per molto tempo, è questo il suo desiderio. Lo sentiamo sempre, è sempre attivo e presente. In particolare nella vicenda stadio è portatore di una conoscenza di un fondo che ha creato molti stadi. Ha portato nel club persone che sono in grado di capire come deve essere un impianto moderno, cosa che non necessariamente all'interno del Milan sapevamo visto che di stadi non ne abbiamo fatti negli ultimi 70 anni. RedBird, insieme a Oaktree, sono soci in sintonia sul tema stadio, perché ci sono gli stessi obiettivi".

Problemi del calcio italiano: "Noi come Serie A incassiamo dai diritti tv internazionali 200 milioni all'anno, la Premier 2,2 miliardi, LaLiga 700-800 milioni che trovano una spiegazione nel fatto che negli anni scorsi hanno avuto due grandi campioni come Messi e Cristiano Ronaldo e ha saputo catturare l'attenzione di cinesi, indiani, australiani, latino-americani, ecc.. Il gap con la Premier deve essere riempito, ma ovviamente ci sono tante cose fare, compresi nuovi stadi perché avere impianti belli e pieni è una delle condizioni per avere un effetto televisivo di un certo tipo. Sono convinto che dopo San Siro verranno costruiti anche tanti altri stadi in Italia".

Milan-Como a Perth? "Dobbiamo andare via da San Siro perché c'è l'inaugurazione dei Giochi Olimpici. Dove andare? Una delle idee che abbiamo perseguito era di andare in Australia per promuovere il calcio italiano, non per fare un affare economico che non c'è. Non ho ancora abbassato le braccia su questo tema, ma ci sono così tante autorizzazioni da ottenere che comincio ad essere preoccupato. Se saltasse sarebbe un'occasione persa per la Serie A perché noi abbiamo l'obiettivo di rendere la Serie A attrattiva nel mondo. In Italia lo è, ma se abbiamo l'obbligo di uscire da San Siro perché non andare in un Paese affamato di calcio come l'Australia per mostrare il calcio italiano. Idea da ripetere anche se salta Milan-Como? Per me è un'idea, poi vedo vari ostacoli e non è mai un'operazione semplice".

Momento del Milan: "Dopo aver vinto una partita sofferta come quella contro il Torino, guardo avanti con ottimismo e pieno di speranze. Come ripete spesso anche Allegri, noi abbiamo un obiettivo, cioè tornare in Champions League. Il Milan deve essere sempre in Champions. Noi siamo una squadra mondiale, abbiamo 400 milioni di tifosi nel mondo, dobbiamo essere nel palcoscenico del calcio mondiale che è la Champions League".

Su Allegri: "Credo che avere degli allenatori esperti, competenti, che ne hanno viste tante e che diffondono un'atmosfera di serenità e di ottimismo, vivendo tutto su un piano emotivamente sano come fa Allegri, sia un elemento chiave. Come diffonde serenità a me, sono convinto che la diffonda anche a squadra e staff. Credo che questo sia fondamentale per avere risultati positivi in campo. Quando sono arrivato al Milan mi hanno spiegato che la squadra in campo è la figlia dell'allenatore e della società. La società deve essere sana - e Gerry Cardinale ce lo garantisce - e poi c'è un allenatore come Allegri che ne ha viste tante durante la sua carriera. Tutto questo si trasferisce in risultati in campo".

Obiettivo Scudetto? "Se ci credo? Ho vinto un solo Scudetto ed è stato indimenticabile. Potrei parlarne per ore di quello Scudetto. Se vincere non è la priorità del Milan? Nel calcio europeo vincere è tutto, in altri sport la necessità di vincere forse è meno forte che nel calcio dove invece vincere è tutto".

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