Le richieste di Pioli, le ambizioni della Fiorentina e il tridente: parla Gudmundsson

Albert Gudmundsson si candida a un ruolo da protagonista nella Fiorentina targata Stefano Pioli. Nell'intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il fantasista islandese ha fatto il punto sulla preparazione estiva e ha parlato del tridente che lo vede agire alle spalle di Kean e Dzeko. Tra gli obiettivi personali quello di realizzare più gol, per quanto riguarda invece quelli di squadra Gudmundsson sogna di riportare un trofeo a Firenze.
Come sta la squadra?
“Siamo soddisfatti della preparazione. Abbiamo lavorato duramente in allenamento e con amichevoli impegnative in Inghilterra. C’è chimica fra di noi e stiamo andando nella giusta direzione. Questa settimana sarà quella dello step definitivo”.
Il rapporto con Pioli:
“Ho un buon feeling con lui e mi piace il fatto che mi parla tanto. Siamo felici del suo arrivo”.
Le differenze tra Gilardino, Palladino e Pioli:
"I primi due erano più giovani, ma si vede che hanno potenziale per diventare grandi tecnici, mentre Pioli ha già un bagaglio diverso, basti pensare che ha vinto lo scudetto al Milan, ha fatto la Champions e ha allenato top come Ibrahimovic e in Arabia Cristiano. Si vede che ha esperienza".
La Fiorentina può sognare la Champions?
“Penso di sì. Possiamo fare buone cose e abbiamo una squadra forte. Non siamo perfetti e oggi forse non completamente pronti, però lavorando insieme possiamo fare qualcosa di grande”.
Questa sarà la stagione di Gudmundsson?
“Lo spero tanto e darò tutto me stesso per far vedere chi sono. L’anno scorso ho avuto dei problemi fisici che mi hanno tenuto fuori per diverse partite, ora voglio giocare il più possibile”.
Sul tridente con Kean e Dzeko.
"Conosco Moise dallo scorso anno e abbiamo già una buona chimica, sia in campo che fuori. Con Dzeko ci stiamo integrando da 3-4 settimane. Lui ha talento, è perfetto come persona ed è entrato nel gruppo velocemente. Fra i giocatori di qualità è facile trovare un feeling e lui capisce i miei movimenti e io i suoi. Se c’è qualche incomprensione in campo, cerchiamo di aggiustarla all’istante. Non è ancora tutto perfetto, ma va sempre meglio. Una parola per descriverci? Moise è un mostro. È molto forte, veloce e un killer dell’area di rigore. Edin è intelligente. Fa movimenti e tocchi giusti, oltre ai gol. Per me? Dico qualità".
Una parola su Kean e Dzeko:
“Moise è un mostro. È molto forte, veloce e un killer dell’area di rigore. Edin è intelligente. Fa movimenti e tocchi giusti, oltre ai gol. Per me? Dico qualità”.
Perché spesso arretra?
"Mi piace far parte del gioco e a volte c’è bisogno di portare un altro uomo a centrocampo. Poi dopo un po’ che non tocco il pallone, vado a cercarlo per riprendere il feeling con la palla. In più sono un giocatore che vorrebbe avere la palla, sempre e ovunque".
È una richiesta di Pioli?
“Dipende tutto dal gioco e dalla partita, ci sono delle gare in cui vuole che stia alto e altre che torni indietro. Dipende con chi e dove giochiamo”.
Uno dei suoi obiettivi è segnare più gol?
“Vero. Fare bene e vincere è la priorità, magari anche grazie ai miei gol. Posso promettere che darò tutto me stesso: amo giocare nella Fiorentina, tutti lavoreremo per raggiungere i nostri traguardi”.
Vestirà ancora la numero 10?
“Sì, è un orgoglio indossare questa maglia che è stata di Baggio e Rui Costa. Spero di onorarla”.
Chi è secondo lei il miglior numero 10 in A?
“Per me Dybala di cui sono sempre stato un grande fan, artista puro”.
Quando incontra i tifosi per la città, cosa le dicono?
“Loro vivono per la squadra. Te ne accorgi subito, c’e un coinvolgimento totale: mi piace tanto”.
A Firenze manca un trofeo da 24 anni. Quanto sarebbe bello regalarlo di nuovo ai tifosi?
“Tutti vogliamo vincere una Coppa, faremo di tutto per portarla a Firenze. Per i tifosi, per noi e per il presidente Rocco Commisso”.
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