Le prime indicazioni di Gattuso per la Nazionale italiana

  • Un'Italia che vada a 100 all'ora
  • La necessità di giocare nel club e il possibile cambio modulo
  • Inizia l'era di Gattuso CT azzurro
Italy Unveil New Head Coach Gennaro Gattuso
Italy Unveil New Head Coach Gennaro Gattuso / Paolo Bruno/GettyImages
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La dedica, professionalmente, al suo secondo Gigi Ricco, a livello emotivo ai suoi genitori. Inizia l'era Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale italiana di calcio, un'epoca diversa ma con un filo conduttore evidente con il passato. Dopo Foni, Ferrrari e Zoff, toccherà a un altro Campione del Mondo in campo ereditare il ruolo più bollente della Penisola.

Un incarico da CT che arriva in un momento diverso della sua carriera, che sembrava in una parabola discendente dopo la scelta di allenare l'Hajduk Spalato, e che ora ha invece preso la più veloce delle autostrade per permettergli di brillare da una delle panchine più vincenti della storia delle Nazionali. Il nuovo ciclo Gattuso è ufficialmente iniziato ma, con l'estate di mezzo, la prima partita in cui apprezzeremo la sua selezione è programmata per il 5 settembre 2025, fra oltre due mesi.

Presentato da Gravina e Buffon, nella conferenza stampa di presentazione sono emersi diversi temi che è bene approfondire, a partire dal sistema di gioco. "Il nostro campionato dice che il 60% di squadre giocano a 4, le altre a 3. Dobbiamo mettere le persone al posto giusto, bisogna mettere in campo una squadra che vuole stare nella metà campo avversaria per fare male. Questa è la cosa più importante".

Poi, di volta in volta, ogni anno qualcuno cambia allenatore e sistema di gioco, variando leggermente la percentuale citata da Gattuso. Il primo impatto è però la volontà di modificare qualcosa, e anche se la maggior parte dei selezionatori afferma che il sistema è secondario, tale modifica permetterebbe di concedere chances importanti a giocatori per lungo tempo accantonati da Spalletti come Zaccagni e Orsolini.

Mattia Zaccagni
SS Lazio v Lecce - Serie A / Image Photo Agency/GettyImages

Poi un argomento che ha sollevato critiche dividendo anche l'opinione pubblica. La chiamata in Nazionale rifiutata da Acerbi e la discussione con l'ex CT attraverso social e interviste. "Bisogna capire perché si rifiuta la Nazionale. Ho chiesto a Gigi e al presidente di far venire a Coverciano anche chi ha qualche problemino, abbiamo tutto per gestire i giocatori, vogliamo essere credibili e non creare precedenti. Chi è convocato viene da noi e se non riusciamo a farlo guarire torna al club. Bisogna stare insieme e non creare precedenti". La domanda era sui giocatori che rifiutano la Nazionale. "Ai giocatori dirò di essere una famiglia e dirsi le cose in faccia".

Spicca il desiderio di ricreare un legame e renderlo forte al punto da creare la cosiddetta famiglia, tema sempre attuale e legato ai ricordi delle Nazionali italiane che hanno vinto in passato. Nel 1982 l'Italia era una famiglia contro lo strapotere brasiliano, lo era nel 2006 per battere la Germania in casa e la Francia all'ultimo atto, e ancora nel 2021 per superare la Spagna fra mille sofferenze e festeggiare a Wembley nel tempio dell'Inghilterra finalista.

Un legame del genere si crea con il tempo e il percorso verso i Mondiali 2026, che potrebbe allungarsi per via dei Playoff, ne concede a un'Italia che, a detta di Gattuso, dovrà "andare a 100 all'ora. Poi in allenamento bisogna andare e pedalare, la squadra deve lavorare con serietà e impegno. Non ha importanza quello che succede fuori dal campo, non posso fare il poliziotto cattivo o il sergente di ferro".

Anatoliy Tymoshchuk, Gennaro Gattuso
Italy v Ukraine -World Cup / Soccrates Images/GettyImages

Lui sì metterebbe in panchina per il casino che faceva a livello tattico, ma probabilmente trasferibbe ai nuovi calciatori la grinta e il cuore che metteva in campo. Un gruppo di giocatori che non andrà rifondato, ma riscoperto fra quei 30-35 nomi che il nuovo CT ha già sentito telefonicamente. "In questi giorni ho chiamato 30-35 giocatori, ho parlato anche con Chiesa o con giocatori che sono stati fuori. Poi parla il campo, ma a Chiesa ho detto che deve trovare squadra e giocare. La maglia azzurra porta pressione, abbiamo vinto quattro mondiali e stare due volte fuori è un peso per tutti noi. Dobbiamo essere bravi a reagire. Ho visto la partita con la Norvegia, loro a livello fisico andavano tre o quattro volte più forti di noi"

Non ha chiamato Francesco Acerbi, ma calciatori più giovani in un reparto (quello difensivo) che ha abbastanza qualità e sembra chiaro anche l'altro messaggio. Per giocare nella nuova Nazionale italiana occorrerà avere uno spazio rilevante nel proprio club, che consenta a ogni interprete di sviluppare una condizione fisica adeguata che gli consenta di incidere anche nelle soste azzurre.

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