Laurienté rovina la festa a Bartesaghi e al Milan: col Sassuolo finisce 2-2

Il Milan è chiamato a difendere il primo posto, condiviso col Napoli, in una domenica con tutte le big in campo a eccezione della Roma: i rossoneri - orfani di Leao - ospitano un Sassuolo protagonista fin qui di un buon campionato e storicamente insidioso a San Siro (ben quattro successi emiliani al Meazza). Parte forte il Milan e va al tiro dopo pochi secondi: destro potente di Saelemaekers, palla fuori. Il buon avvio rossonero non si traduce in occasioni degne di nota e, anzi, al 14' arriva la doccia fredda firmata Koné: inserimento del centrocampista su sponda di Pinamonti, Gabbia non riesce a fermarlo e tocco d'esterno a battere Maignan. Alla mezzora arriva una grande occasione di Rabiot: il francese ruba palla a Fadera, dribbla Idzes ma Muric ha un gran riflesso sul sinistro del francese. Preludio al pari rossonero: Bartesaghi s'inserisce su assist di Loftus-Cheek e trova il suo primo gol.
Avvio di ripresa in linea con l'inizio del primo tempo, Milan subito avanti e Bartesaghi trova una sorprendente doppietta: mancino velenoso sul primo palo su assist di Nkunku (prima giocata di qualità). Buon momento del Milan, anche Pulisic cerca il riscatto dopo un primo tempo deludente: destro deviato da Idzes in corner. Il Sassuolo torna pericoloso al 63' ma Maignan è reattivo su Thorstvedt e sul suo tentativo dalla breve distanza. Da sottolineare due gol annullati ai rossoneri: uno per fallo di Loftus-Cheek e l'altro per fuorigioco di Rabiot. Il Sassuolo cresce, complice l'ingresso di Laurienté, e proprio l'esterno offensivo firma il 2-2 al 77': grande scambio in velocità, con tocchi di prima, e ancora assist per Pinamonti. I neroverdi non si accontentano e cercano persino il successo, Laurienté è scatenato e prende il palo nel finale, Nkunku dal canto proprio con l'esterno non trova la porta al 96': si chiude sul 2-2.
La chiave tattica
Parte forte il Milan in pressione, aggressivo e intenzionato a disturbare subito il possesso neroverde. Il Milan riesce a costringere il Sassuolo - troppo passivo - sulla propria trequarti, non dando punti di riferimento grazie ai movimenti di Pulisic e di Saelemaekers in particolare. Il Sassuolo prende campo col passare dei minuti e approfitta di qualche errore tecnico del Milan, il vantaggio firmato Koné dà chiaramente fiducia ai neroverdi. Difendono bene gli emiliani, capaci di compattarsi e di non lasciare spazi alla reazione rossonera. La manovra del Milan appare troppo lenta e prevedibile rispetto ai primi minuti, Pulisic e Nkunku sono tagliati fuori e a metà campo i neroverdi risultano più reattivi.
La ricerca del pari porta il Milan ad alzare sensibilmente Tomori e Pavlovic, da braccetti, rispetto a un avvio più prudente. Il lavoro dei braccetti e degli esterni (soprattutto a destra) è la nota lieta del primo tempo rossonero, l'attacco vede invece Pulisic e Nkunku incapaci di incidere. Ottimo avvio di ripresa del Milan, anche al di là del gol: tanti duelli vinti, aggressività e voglia di lottare su ogni pallone, con un'attenzione in crescita rispetto a un primo tempo a due facce. Il Sassuolo è comunque in partita, prova ad alzare il baricentro e a spaventare i rossoneri nel finale: la crescita neroverde si tramuta poi in assalto, il Milan si sfalda troppo facilmente e il gol di Laurienté testimonia il gran ritorno del Sassuolo nella seconda parte della ripresa. E dopo il 2-2 i nervoerdi non si fermano, chiudendo in attacco.
L'episodio del match
L'ingresso in campo di Doig e di Laurienté, soprattutto del secondo, cambia volto a un secondo tempo che sembrava sorridere ai rossoneri: dopo il gol di Bartesaghi sembra addirittura che il Milan possa dilagare, Laurienté però entra in modo devastante e oltre al gol del pari sfiora anche la doppietta personale, prendendo il palo. Una vera spina nel fianco, a rovinare la festa al Milan.
Il migliore in campo
Bartesaghi - Al netto della delusione rossonera per il risultato è evidente che il giovane laterale mancino risulti la nota lieta per il Milan, non solo per la capacità di controllare Volpato quanto per la sorprendente doppietta messa a segno. Inserimenti pericolosi e tendenza a giocare più alto del solito, con coraggio. Un fattore decisivo, un possibile segnale anche a Gattuso in ottica azzurra.
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