La scelta di Yamal e la pesante eredità del 10 a Barcellona

Passa in fretta il tempo quando ti diverti nel fare (o vedere) qualcosa. Sono trascorsi poco più di due anni da quando Xavi regalava a Lamine Yamal l'esordio in Liga, a soli 15 anni, 9 mesi e 16 giorni. Circa 10 minuti concessi (recupero compreso), l'ingresso al posto del giovane Gavi e l'impressione che potesse trattarsi di un ragazzino qualunque a cui l'allenatore offre un gioia indefinibile su un risultato ampiamente acquisito (4-0). La timida sensazione che si sia messa in moto una storia particolare però arriva subito. In quei 10 minuti scarsi Yamal, all'esordio con la maglia numero 41, sfiora un gol e serve questo assist qui, sprecato malamente da Ousmane Dembelé.
Due anni dopo la sensazione è cambiata in modo vertiginoso. Yamal è ancora un ragazzo (pochi giorni fa a ha festeggiato il discusso diciottesimo compleanno), ma rappresenta la principale alternativa al prossimo Pallone d'Oro francese, ha una valutazione transfermarkt di 200 milioni di euro ed è già considerato uno dei calciatori più forti al mondo. La sua crescita è stata esponenziale, con la vittoria dell'Europeo e il dominio in Liga con il Barça come momentanei picchi di una carriera appena cominciata che, verosimilmente, durerà altri 15 anni.
La scelta di investirlo della responsabilità del numero 10 coincide, non a caso, con il compimento della maggiore età. Quell'eredità pesante di una maglia storica che, guardando alla rosa blaugrana, non poteva appartenere ad altri; non ricordiamo un calciatore con statistiche e un'importanza così rilevante alla sua età. A 18 anni Yamal ha partecipato a 106 partite del Barcellona, condite da 25 gol e 34 assist, a cui si aggiungono i numeri con la Nazionale spagnola (6 gol e 9 assist in 21 presenze). Numeri da capogiro e ora anche un numero sulla schiena che contribuirà agli incessanti paragoni con i migliori della storia, a cui è già stato sottoposto. Scopriamo chi ha indossato a Barcellona la sua 10.
I numeri 10 della storia del Barcellona
Partiamo da tre dei più importanti, quelli a cui viene istantaneamente legata l'immagine della 10 del Barcellona per generazioni di tifosi diversi. Tre sulla cui impronta si sono soffermati proprio i giornalisti in conferenza stampa, domandando a Yamal cosa prenderebbe da ognuno di loro (Maradona, Ronaldinho e Messi). "Spero di sì, sono tre leggende del calcio, tre leggende di questo club. Conserverei tutto di ognuno di loro. Sono grato al club per la fiducia e cercherò di continuare questa tradizione".
Il rinnovo fino al 2031 (quando avrà ancora 24 anni) e una responsabilità ben diversa nello spogliatoio del Barcellona, nel quale rappresenta già una figura fondamentale, capace di parlare chiaro sugli obiettivi del club. "Non ho vinto la Champions, voglio vincere il titolo che ci è mancato e il Mondiale, e continuare a crescere giocando bene". Aspettative standard di uno la cui normalità è stata spezzata ben prima del tempo.
Il legado con il passato blaugrana non passa però soltanto dai sopracitati Messi, Ronaldinho e Maradona, i più iconici 10 della storia del club, ma anche da tanti altri che hanno indossato tale numero, alternativamente fallendo o rispettando le attese. Una maglia sulle spalle di Gary Lineker (1987-88) e Michael Laudrup (1990-91), e ancora di Hristo Stoichkov (1993-94) e Gheorghe Hagi (1994-96) per fare riferimento ad alcuni fra i migliori stranieri del Barcellona. Vestita sulla schiena di Laszlo Kubala e Luis Suarez per tornare indietro di oltre 60 anni, e portata con onore, tra gli altri, anche da Guillermo Amor e da Pep Guardiola (per una sola stagione).
Una maglia indossata daI brasiliani Romario (1993-94) e Rivaldo (2000-02), appartenuta anche alla leggenda argentina Juan Roman Riquelme (2002-03). Ronaldinho e Lionel Messi l'hanno tenuta occupata per un totale di 18 anni, prima dell'addio del calciatore più importante della storia del Barcellona e dell'infelice passaggio di consegne ad Ansu Fati, che ha sofferto l'evoluzione del protagonismo perdendone sempre di più fino a rappresentare un esubero. Oggi, la situazione sembra ben diversa: il 10 blaugrana ha trovato un nuovo proprietario, destinato a scrivere un'altra lunga pagina di storia del club.
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