La scelta del numero 30, perché la Juventus e le ambizioni: parla Jonathan David

Arrivato a parametro zero dal Lille, Jonathan David è stato ufficializzato come nuovo giocatore della Juventus il 4 luglio. Oggi invece è la prima conferenza stampa dell'attaccante canadese da calciatore bianconero. Il centravanti si è presentato alla stampa e ha parlato di vari argomenti: dalla scelta juventina agli obiettivi futuri.
"Sicuramente è una grande emozione essere alla Juventus, la prima settimana è andata bene e i compagni mi hanno aiutato molto. Con la Juventus abbiamoavuto degli scambi con il management, per me è stato importante parlare anche con alcuni compagni. C'era un grande interesse per me nel venire qui perché è un grande club".
"La conversazione con il mister è stata molto positiva. Ovviamente sono nuovo e mi ha chiesto le mie aspettative e quali sono le sue come prima punta dato che sa che prendo iniziativa. Il mio lavoro è fare gol. Negli ultimi anni ho dato continuità, so che la Serie A è diversa ed è molto tattica e difensiva. Ci sono sfide per tutti, per me è una cosa possibile. Devo lavorare sodo, ma penso di riuscirci".
"La Juventus ha avuto tantissimi giocatori che sono delle leggende: da Ronaldo a Dybala e Del Piero e Trezeguet. Non riesco neanche a nominarli tutti. Ho iniziato a giocare a calcio perché mio papà giocava ed era la prima cosa che facevo sempre. Tutti i campionati hanno le loro sfide, scegliendo la Juventus, che era la squadra che volevo, mi sono trovato qui".
"Per me quando ero piccolo gli idoli erano Drogba e Eto'o. Oggi ci sono tanti attaccanti forti. Tutti avevamo grande ambizione, molti si fermavano a gicoare anche dopo l'allenamento. Io sono molto religioso e per diventare professionista ci vuole fede. Come numero di maglia ho scelto il 30: per me era importante perché è il compleanno di mio papà. È un bel messaggio da far passare".
"Ogni anno, ogni stagione può essere quella buona. Il campionato è difficile, ma bisogna avere l'ambizione di arrivare fino in fondo. Il soprannome Ice Man funzionava bene perché sono molto freddo e questa freddezza mi aiuterà nelle situazioni in cui il gioco ha pressione. Riuscire a rimanere freddi e focalizzati sarà utile".
"Abbiamo lavorato sulla tattica, sicuramente dipenderà dal mister ma stiamo lavorando come prima punta per ora. Non c'è mai la garanzia della titolarità: bisogna giocare e fare il proprio lavoro. Non mi aspetto di essere sempre titolare, ma farò del mio meglio. Io sono molto competitivo, come tutti i bomber amo fare gol perché alla fine questo gioco è così".
"Ho scelto questo club per le ambizioni. Voglio lavorare per la squadra e diventare poi uno dei migliori bomber al mondo. Sono venuto qui per questo, ovviamente so quelle che sono le richieste del club e sono pronto a rispettarle".
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