La Roma ha necessità di incassare: N'Dicka sacrificato per il Fair Play Finanziario?

Evan N'Dicka
Evan N'Dicka / Jonathan Moscrop/GettyImages
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La Roma è in piena fase di smobilitazione sul mercato in uscita. Nonostante i circa 30 milioni incassati dalle cessioni di Le Fée al Sunderland e Dahl al Benfica e i 6,5 milioni per l’imminente riscatto di Zalewski da parte dell’Inter, il club giallorosso deve ancora fare cassa per rispettare le scadenze imposte dal Fair Play Finanziario. Il compito di generare nuove entrate, fondamentale per ridurre per quanto possibile il passivo nel bilancio entro il 30 giugno, spetterà al prossimo direttore sportivo, con Frederic Massara in netto vantaggio dopo l'addio di Florent Ghisolfi.

La Roma sacrifica N'Dicka?

L’operazione più importante, in termini di plusvalenza, potrebbe riguardare Evan N’Dicka. Difensore titolare inamovibile nell’ultima stagione, è stato recentemente premiato come miglior calciatore ivoriano dell’anno. Arrivato a parametro zero due anni fa, una sua eventuale cessione rappresenterebbe un guadagno netto per le casse del club. Secondo Il Corriere dello Sport, l’entourage del giocatore sta esplorando il mercato, soprattutto in Premier League, ma al momento non ci sono offerte concrete.

Lo spettro del FPF

Nel 2022 la Roma ha firmato un settlement agreement con l’UEFA, impegnandosi a ridurre progressivamente le perdite fino a un massimo di 60 milioni aggregati entro il 2026. Ogni semestre, però, il club deve dimostrare miglioramenti: non rispettare il target al 30 giugno potrebbe comportare sanzioni, dalla multa fino all’esclusione dalle coppe europee. A Trigoria sono fiduciosi, ma serve un’altra plusvalenza, per quanto dolorosa.


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