La Roma annuncia Gasperini: la nota ufficiale e le prime parole

Accordo fino al 2028 per il nuovo tecnico dei giallorossi
Gasperini
Gasperini / Danilo Di Giovanni/GettyImages
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Nuova era per la Roma, si riparte da Gian Piero Gasperini e da una scelta sicuramente ambiziosa da parte di Ranieri e della proprietà giallorossa. Il tecnico ha interrotto di recente il lungo ciclo con l'Atalanta e si prepara dunque a vivere una nuova avventura nella Capitale, il club giallorosso ha diramato l'ufficialità legata all'accordo con Gasperini (accordo comunque noto già da giorni) fino al 2028. Cala dunque il sipario in modo definitivo su uno dei tormentoni andati in scena negli ultimi mesi, con una girandola infinita di nomi e con tutte le smentite di rito da parte di Ranieri di fronte alla domande insistenti dei giornalisti.

Gasperini-Roma: comunicato ufficiale

"L’AS Roma è lieta di annunciare che Gian Piero Gasperini è il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra.

La carriera di Gasperini è stata finora caratterizzata da tattiche innovative, cultura del lavoro e una straordinaria capacità di valorizzare i giocatori.

La Proprietà e Claudio Ranieri sono convinti che Gasperini sia l’uomo giusto per questo incarico.

Benvenuto, Mister!

Forza Roma!"

Le parole di Gasperini

Prime impressioni: “Le prime impressioni sono indubbiamente molto positive. Sono venuto oggi per la prima volta a Trigoria, non conoscevo questo centro che è meraviglioso, funzionale, il meglio per chi vuole lavorare in queste situazioni”.

Perché ha scelto la Roma: “La Roma perché è una grande sfida. Io ho bisogno di avere una sfida importante, di venire in un ambiente con grande passione. Questo mi ha dato un grande entusiasmo, la possibilità che mi hanno dato Ranieri, la società, la Proprietà. Una grande adrenalina di cui avevo bisogno per fare qualcosa di buono” riporta ForzaRoma.info.

Da cosa trae entusiasmo: “Dal fatto anche che la Roma ha una grande passione dietro, che vuole raggiungere dei grandi traguardi. Secondo me ci sono tutte le condizioni perché c’è una proprietà molto forte, che ha voglia di far crescere la Roma, di portarla a livelli alti. C’è una persona come Ranieri, che da solo insomma è già una garanzia per la piazza, per i tifosi. C’è un direttore sportivo molto giovane, ma con dietro una capacità di lavoro, anche di scouting, che ho avuto modo di constatare, con grande entusiasmo anche loro, molto preparati. Credo che ci siano le condizioni migliori per fare un buon lavoro come dicevo prima”.

La spinta dell'ambiente: "Quando venivo a giocare a Roma, anche precedentemente da giocatore, poi con il Genoa, con l’Atalanta, ho sempre trovato una squadra che giocava con qualità, in un ambiente che spingeva molto. Magari in questi ultimi anni ha avuto un po’ di calo, ma l’arrivo di Ranieri ha ridato una forza di nuovo e anche dei risultati importanti. Roma, nonostante gli ultimi anni non siano stati all’altezza delle aspettative, rimane un ambiente che se riesci a fare calcio e riesci a dare anche un buon modo di giocare, oltre al risultato, credo che possa aiutare molto”.

Cosa si aspetta da un suo giocatore: "Deve giocare bene… (ride, ndr). Sarebbe facile dirlo così, ma non credo che ci siano tanti segreti. Il mio modo di giocare rispecchia quelle che sono le mie caratteristiche. Le mie squadre hanno sempre giocato in un certo modo, con intensità, aggressività, ma non solo, siamo sempre stati una squadra che ha fatto molti gol, che ha sempre pensato a fare un gol in più dell’avversario che prenderne qualcuno in meno anche se negli ultimi anni abbiamo migliorato molto la fase difensiva. Dunque, le caratteristiche dopo tanti anni che sono in Serie A si conoscono, vorrei metterle in pratica anche a Roma”.

Avere i tifosi dalla propria parte: “Loro li ho visti sempre come un esempio di grande entusiasmo, è uno stadio sempre pieno. La prima cosa che si dovrà fare, da parte mia e della squadra, riuscire a portarli dalla propria parte. E lo si potrà fare attraverso delle prestazioni convincenti, dove la gente si identifica nella propria squadra, al di là del risultato. Riuscire a giocare delle buone gare, con la gente soddisfatta di vedere la propria squadra giocare in quel modo, poi il risultato è quello che fa tutto”.

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