La ricostruzione dell'affare Osimhen tra Lille e Napoli grazie alle intercettazioni

Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis / Image Photo Agency/GettyImages
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Nonostante l'archiviazione da parte della FIGC sul caso plusvalenze che coinvolge il Napoli per l'affare Victor Osimhen, nella giornata odierna de la Repubblica ha reso note le intercettazioni che vedono protagonisti i dirigenti del Lille (ex squadra dell'attaccante nigeriano, ora ceduto al Galatasaray) e del club campano. Il quotidiano italiano ha fatto il punto della situazione su quanto successo nell'estate 2020 con la compravendita del centravanti, passato dal Lille al Napoli per 70 milioni di euro (50 milioni cash e il resto con il passaggio di quattro calciatori alla società francese).

Il Napoli - salvo colpi di scena - non rischia niente. La FIGC ha archiviato il caso con il procuratore federale Giuseppe Chinè che non aveva giudicato sufficienti i nuovi elementi arrivati sulla sua scrivania, non abbastanza per riaprire il processo sportivo. Ad oggi solo la posizione di Aurelio De Laurentiis è ancora in bilico: il patron del club campano dovrà affrontare il processo a livello penale per l'accusa di falso in bilancio per le stagioni 2019, 2020 e 2021 legate agli acquisti di Manolas e Osimhen. Detto questo, la Repubblica ha provato a ricostruire la vicenza grazie alle intercettazioni.

La ricostruzione dell'affare Osimhen tra Lille e Napoli

Il giornale de la Repubblica, citando le carte in mano alla Guardia di Finanza, sottolinea che il Napoli aveva fissato un prezzo di spesa per Victor Osimhen non superiore ai 50 milioni di euro, mentre il presidente del Lille voleva arrivare ad almeno 70 milioni di euro. Per questo motivo è iniziata una trattativa nella trattativa sui nomi da inserire come contropartita tecnica per arrivare ad un valore totale - tra cash e giocatori - di 70 milioni.

Il primo nome messo sul tavolo è stato quello di Fernando Llorente che gli azzurri avrebbero valutato 10-15 milioni di euro. In una mail scambiata tra i due club, c'è il primo importante per la procura sulla natura artificiosa dell'affare:

"Questo (inteso come "valore di facciata", ndr) vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club ma con un valore nominale necessario per chiudere".

Tramontata l'idea Llorente, si è pensato prima a Leandrinho - ai tempi in prestito al Bragantino, in Brasile - e poi a Adam Ounas. Il quotidiano italiano rivela lo scambio di battute tra Giuntoli e Chiavelli, rispettivamente (in quel periodo) diesse e ad del Napoli:

"Dal momento che il Lille è interessato a titolo definitivo a Ounas, che comunque ha un reale valore di mercato superiore a Leandrinho e Llorente..."

Qualche giorno dopo la quadra sembra arrivare con il nome dell'esperto portiere Karnezis. Sempre la Repubblica svela delle intercettazioni del presidente del Lille:

"Porteremo Karnezis al Lille per 20 milioni. Su questo punto è importante che non ci sia alcuna comunicazione sul prezzo, ci farebbe sembrare tutti cattivi".

E successivamente uno scambio tra Giuntoli e Pompilio (ai tempi vice direttore sportivo):

"Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare".

Alla fine l'affare si chiude con un valore totale di 70 milioni di euro, esattamente come voleva il Lille, con il Napoli che ha sborsato 50 milioni di euro - esattamente come puntava il Napoli - inserendo quattro contropartite tecniche per un valore totale di 20 milioni di euro: Karnezis (5 milioni), Luigi Liguori (4 milioni), Claudio Manzi (4 milioni) e Ciro Palmieri (7 milioni). I tre giovani inseriti nell'affare sono stati interrogati dalla Guardia di Finanza e tutti e tre hanno dichiarato di non aver mai eseguito visite mediche per il Lille e di non essere mai andati in Francia. Per questi motivi - come riporta la Repubblica - gli investigatori hanno concluso l'indagine sottolineando che: "la costruzione dei valori da parte del Napoli era finalizzata al raggiungimento del valore nominale di 70 milioni quale corrispettivo per Osimhen richiesto dal presidente del Lille".

La risposta dei legali del Napoli dopo la diffusione delle intercettazioni

I legali del Napoli hanno pubblicato una nota sulle intercettazioni rese di dominio pubblico da la Repubblica e sulla situazione del club campano:

"Non emerge un disegno illecito, bensì la normale dinamica di una trattativa legata alla compravendita di calciatori, fisiologica nel settore e priva di profili penalmente rilevanti. Si esprime stupore per la diffusione sulla stampa di atti di indagine che, per loro natura, avrebbero dovuto rimanere riservati, la cui pubblicazione viola espressamente il divieto stabilita dalla legge, contravvenendo ai principi di riservatezza e tutela del diritto di difesa".

"Si tratta di frasi estrapolate da un contesto dialettico ben più ampio, che solo se considerato nella sua interezza e con serena obiettività consente di coglierne il reale significato. A ulteriore dimostrazione della totale irrilevanza, ai fini accusatori, delle frasi riportate nell'articolo, giova rilevare che gli stessi interlocutori richiamati dal giornalista sono stati già ampiamente sentiti dai Pubblici Ministeri, e ciò unicamente in qualità di persone informate sui fatti. Hanno fornito spiegazioni puntuali, chiare e convincenti, tali da escludere qualsiasi effettiva rilevanza probatoria delle stesse".


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