La Juve vola trascinata dal suo numero 10: "tripletta" di Yildiz al Wydad
- Due gol nel primo quarto d'ora e il sigillo nel secondo tempo
- 4-1 di Dusan Vlahovic dal dischetto nel recupero
- La Juventus di Tudor vede gli Ottavi

La Juventus torna in campo per la seconda giornata del Mondiale per Club 2025. Dopo lo straripante successo all'esordio, con la vittoria per 5-0 ai danni dell'Al-Ain, Igor Tudor sceglie gli stessi uomini per affrontare il Wydad Casablanca, battuto all'inglese dal Manchester City nel primo turno. In porta c'è Di Gregorio, difeso dal trio composto da destra a sinistra da Kalulu, Savona e Kelly. Sulle fasce operano ancora Cambiaso e Alberto Costa, con Thuram e capitan McKennie in regia a sostegno del tridente formato da Conceiçao e Yildiz alle spalle di Kolo Muani.
Le formazioni ufficiali di Juventus-Wydad
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Savona, Kelly; Alberto Costa, Thuram, McKennie, Cambiaso; Conceiçao, Yildiz; Kolo Muani.
Wydad Casablanca (4-2-3-1): Benabid; Moufid, Ferreira, Meijers, Moufi; Boutouil, El Moubarik; Amrabat, Zemraoui, Lorch; Obeng.
La chiave tattica della partita
Il Wydad si gioca tutto, consapevole che una sconfitta ufficializzerebbe la sua eliminazione dal torneo, e nei primi minuti la grinta della squadra marocchina emerge. Un pressing alto che mette in difficoltà la manovra bianconera e che, su un errore grave di McKennie conduce alla prima occasione della gara: un tiro debole di Lorch che Di Gregorio blocca senza problemi. Un piccolo spavento che sveglia subito la squadra di Tudor.
Dopo un possesso lunghissimo è Kenan Yidliz a trovare l'accelerata giusta. Il 10 della Juventus fa arrivare la sfera a Thuram con un tunnel all'avversario, il francese attende l'inserimento e chiude l'uno-due al turco che gira in porta trovando la deviazione decisiva per il vantaggio bianconero, 1-0. La Juventus gioca con una fiducia costruita nel finale di stagione e che esplode in maniera evidente in occasione della seconda rete, che arriva sempre dal lato sinistro e dallo stesso marcatore.
Cambiaso si infila fra le maglie avversarie a grande velocità e tocca al momento opportuno servendo un cioccolatino dal limite dall'area a Yildiz. Il 10 si avventa sulla sfera rimbalzante e calcia potente una conclusione che si incastra sotto l'incrocio dei pali, 2-0 imprendibile per Benabid, ancora ad opera di uno straripante Yildiz. Poi, il lampo improvviso del Wydad, quell'amnesia bianconera che arriva da una rimessa laterale avversaria. Una spizzata mostra una Juventus distratta e Amrabat, marcato debolmente da Savona, non esite nell'imbucata per Lorch il quale, perso da Cambiaso, scava perfettamente su Di Gregorio in uscita scrivendo il 2-1 che riapre il match.
Il primo tempo si chiude quindi sul vantaggio di misura dei bianconeri e le squadre si ripresentano con delle modifiche dopo l'intervallo. Il Wydad inserisce Mwalimu e Al Somah e cambia modulo per un assetto più offensivo; Tudor risponde lasciando negli spogliaoi McKennie per concedere tutto il secondo tempo a Teun Koopmeiners. Il primo vero brivido della seconda parte è per la Juventus che sfiora il 3-1 da palle inattiva; su un corner lungo sbuca Cambiaso che con il mancino stampa la sua conclusione sul palo.
La Juventus continua a offendere a sinistra e pochi minuti più tardi Kolo Muani si divora da pochi passi un'occasione gigantesca con Kolo Muani, servito perfettamente da Kelly. A chiuderla, indovinate, è sempre Kenan Yildiz, che taglia al momento giusto sulla palla del compagno di reparto francese, sterza e con il piatto beffa il portiere ristabilendo una distanza sicura. Alla festa si aggiunge in pieno recupero anche Dusan Vlahovic, che conquista un calcio di rigore e realizza la rete del 4-1, importante in ottica differenza reti per il primato del girone da contendere al Manchester City.
L'episodio della partita
Un Kenan Yildiz straripante. Nel primo quarto d'ora del primo tempo decide che sarà lui il protagonista della sfida e nei tre gol messi a referto mostra tanto del suo repertorio. La capacità di sgusciare fra le linee con un'agilità e uno strappo disarmanti, la lettura dell'azione e dei momenti per compiere i movimenti opportuni e infine quel modo violento di calciare in porta che difficilmente si insegna ai calciatori.