La difesa perfetta del Napoli di Conte con un record nel mirino
- I partenopei possono chiudere come squadra con più clean sheet della storia del club
- Conte comanda la classifica delle difese meno battute d'Europa

7 punti allo Scudetto per poi cominciare una festa agognata in silenzio per gran parte della stagione e ora riemersa con forza nel periodo decisivo. Il club azzurro ha tenuto il ritmo dell'Inter nei momenti più delicati e ha compiuto il sorpasso cruciale un paio di settimane fa, registrando un allungo che ora gli permette di essere artefice del proprio destino.
Genoa, Parma e Cagliari, con prima e ultima sfida a Maradona, sono gli ostacoli da superare per festeggiare il quarto Scudetto della storia del Napoli. Un pensiero che aveva subito sfiorato i partenopei all'annuncio di Antonio Conte sulla panchina e che, circa un anno dopo, sembra destinato a diventare reale. Da Osimhen a Lukaku, da Kim a Buongiorno, da Kvaratskhelia a McTominay; sono cambiati i punti fermi di una squadra che sulla carta può apparire anche indebolita ma che, con una sola competizione da disputare e una nuova forza difensiva imposta dal suo condottiero, è ampiamente paragonabile a quella di Luciano Spalletti.
La fase difensiva azzurra è migliorata dopo un approccio thriller e si è rivelata l'elemento trainante di un club che figura come quarto attacco della Serie A, con cifre notevolmente infeiori rispetto agli altri Campioni delle principali leghe europee (Liverpool, Bayern Monaco, PSG e probabilmente Barcellona). A un dato evidentemente non soddisfacente fa da contraltare quello dei gol subiti: 25 in 35 giornate, la quota più bassa nei cinque principali campionati europei.
Difensivamente il miglior Napoli della storia
28 gol subiti due stagioni fa, 29 in quella da 91 punti con Sarri. Nell'era dei tre punti a vittoria e della Serie A a 20 squadre potremmo avere a che fare con il Napoli più solido della sua storia. A tre giornate dal termine, da disputare contro compagini che non hanno più grandi obiettivi, gli azzurri hanno il dovere di conquistare 7 punti (in qualunque modo) e di consolidare le certezze costruite in questo lunghissimo percorso.
Manca poco infatti anche al record di clean sheet in una singola stagione di Serie A. Furono 18 nell'anno dello Scudetto 2023 e addirittura 19 nell'annata di cui sopra con Maurizio Sarri; oggi, nella corrente stagione, le porte inviolate a referto della squadra di Conte sono 17 e nel caso in cui gli azzurri non incassino gol nelle ultime tre sfida sarà record assoluto per la storia partenopea.
La mano di Conte sugli azzurri
La mano è evidente. Antonio Conte cambia l'approccio dei calciatori e incide immediatamente sulla consapevolezza delle sue squadre trasformandole sul rendimento generale e in paticolare sulla solidità difensiva, a prescindere dal sistema di gioco e dagli interpreti. Quando al Bentegodi, il Verona di Cristiano Zanetti surclassava il suo Napoli era ancora troppo presto, le idee non erano state assorbite e il mercato non aveva portato nel capoluogo campano pedine che si sarebbero rivelate cruciali nel percorso.
Da quel giorno gli azzurri sono cambiati. Hanno subito più di una rete soltanto in altre 4 occasioni perdendo in totale altre 3 partite oltre a quella sfida. Hanno difeso con una linea a quattro con Olivera o Spinazzola alternati sulla fascia sinistra e trovato delle certezze anche in Juan Jesus quando Alessandro Buongiorno è rimasto ai box per infortunio. Poi, sempre più decisiva si è rivelata la posizione di un Matteo Politano riscoperto nel ruolo di quinto a destra del centrocampo, il jolly che ha permesso ad Antonio Conte di creare una formazione difficile da leggere per gli avversari. Un Napoli con una maschera a quattro capace di essere al contempo cinico in fase offensiva e a tratti insuperabile in fase difensiva. Rrahmani e Di Lorenzo i leader di un viaggio verso lo Scudetto già vissuto da protagonisti due anni primia, e Alex Meret il portiere di cui si parla sempre troppo poco, decisivo con parate importanti e poco più di un mese fa con il rigore negato a Santiago Gimenez in un Napoli-Milan vinto di misura che ha inciso tantissimo sul cammino partenopeo.
Le difese di Conte sono sempre state estremamente difficili da superare e, confrontando questa squadra al suo passato più recente vissuto fra Chelsea, Inter e Tottenham, possiamo affermare che la corrente sia la stagione migliore dal punto di vista difensivo dell'ultima decade anche per l'allenatore pugliese.
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