L'Inter può ancora sognare Koné? I problemi della Roma col FPF e le incognite

Manu Koné
Manu Koné / Jan Kruger/GettyImages
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Il calciomercato non dorme mai. Anche se le trattative sono chiuse da dieci giorni e non riapriranno prima di gennaio, c’è già chi si muove in anticipo pensando all’estate 2026. Tra questi l’Inter, che sogna di riaprire il dialogo con la Roma per Manu Koné, obiettivo di centrocampo sfumato in estate anche per la rivolta del tifo giallorosso.

Roma costretta a fare cassa

Tra dieci mesi lo scenario potrebbe cambiare. Nel 2026 scadrà infatti il settlement agreement siglato dalla Roma con l’UEFA dopo le violazioni del Fair Play Finanziario. Secondo La Gazzetta dello Sport, entro il 30 giugno i giallorossi dovranno garantire circa 90 milioni di euro di introiti. Un traguardo che, se non centrato con sponsor, ricavi da stadio o successi sportivi, rischia di trasformarsi in un sacrificio doloroso: la cessione di un titolare come Koné.

Gli ostacoli per Koné

Non è però scritto che la Roma sia costretta a venderlo. Un cammino positivo in Europa League e la qualificazione in Champions garantirebbero entrate importanti, riducendo la necessità di toccare i gioielli della rosa. L’Inter, insomma, deve sperare in una stagione sottotono della squadra di Gasperini.

C’è poi un altro ostacolo: la concorrenza. Koné è ormai un titolare fisso della Francia, in patria molti si chiedono come non sia già finito in un top club, e in Premier League alcune squadre osservano con attenzione la sua crescita. Se l’ex Borussia Monchengladbach dovesse confermarsi protagonista in Serie A, i 40-45 milioni stanziati dai nerazzurri potrebbero rivelarsi insufficienti.


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